Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
È sconcertante che il Governo rinvii gli interventi sulla scuola dopo aver riempito per giorni le pagine dei giornali di annunci ad effetto.
Se la scuola è una vera priorità per il Governo esso deve abbandonare ogni atteggiamento di rinvio e del gioco delle tre carte sugli investimenti. Servono prioritariamente risorse aggiuntive perché la scuola è in piena emergenza e non può più attendere. Il Ministro Giannini farebbe bene a garantire alla scuola pubblica le condizioni necessarie a migliorare la qualità formativa piuttosto che porre continuamente il tema del finanziamento alle scuole paritarie.
L’anno scolastico, infatti, ancora una volta, si aprirà molto male: mancanza di finanziamenti per le autonomie scolastiche, non rinnovo del contratto nazionale, mancata soluzione di quota 96, crescenti molestie burocratiche. A questo aggiungiamo le difficoltà a garantire un efficace governo del sistema d’istruzione e formazione per effetto della confusione di competenze e funzioni tra Miur, Funzione pubblica e Mef.
Tra le tante emergenze continua a spiccare la grande questione irrisolta del precariato. Bisogna coprire tutti i posti vacanti e disponibili, per docenti e personale ATA, aumentando gli organici a partire dal sud.
Finora non abbiamo visto un reale segno di discontinuità rispetto alle fallimentari politiche del passato e le cose da fare sono quelle che abbiamo indicato nel nostro cantiere: avviare subito le trattative contrattuali ferme dal 2007, garantire gli scatti di anzianità, investire per un importo pari alla media dei Paesi Ocse, ripristinare il potere d’acquisto dei lavoratori e valorizzarne la professionalità, riordinare la didattica in senso laboratoriale e per competenze, stabilizzare tutto il personale, varare l’organico funzionale, promuovere un grande processo di formazione iniziale e in servizio, rafforzare democrazia e partecipazione negli organi di governo della scuola. E su tutte queste cose, prima di tutto, promuovere un grande dibattito nelle scuole e nel Paese, non essendo sufficienti né gli annunci né le consultazioni online.
Su questi temi non c’è più tempo da perdere e per queste ragioni, a partire dai primi giorni di scuola, attiveremo iniziative di confronto e di mobilitazione in tutti i territori. Renzi dica con trasparenza quali sono gli interventi che intende mettere in cantiere e con quali certezze in termini di risorse.