Troppe voci su contratti e incarichi di collaborazione girano attorno al Piano giovani. Troppe notizie apparse su selezioni e nomi di persone che lavorano nell’orbita di Italia Lavoro e della Ett, le società incaricate a vario titolo dalla Regione per realizzare il Piano. Voci e notizie che sfiorano adesso anche la dirigente Anna Rosa Corsello e altri dipendenti dei Centri per l’impiego e delle partecipate di Palazzo d’Orleans. Per questo il governatore Rosario Crocetta vuole vederci chiaro e ha incaricato il suo capo di gabinetto, Gianni Silvia, di emanare una circolare che invita le società coinvolte a fornire gli elenchi di tutto il personale, diretto o di altri organismi controllati, che ha lavorato per loro. Obiettivo, verificare parentele con chi ha avuto un ruolo in questa vicenda all’interno della macchina regionale.
In Presidenza è arrivata, a esempio, la notizia di un incarico che riguarda la figlia della dirigente Anna Rosa Corsello, che ha affidato ai primi di luglio senza gara la realizzazione del sito alla Ett (società che lavora con una decina di Regioni e con il ministero del Welfare) per una cifra che si aggira intorno ai 200 mila euro. Sito finito al centro delle polemiche perché non ha consentito a tutti i 50 mila
giovani disoccupati che aspiravano al tirocinio retribuito di partecipare alla selezione. La figlia della dirigente, F. T., ha avuto un incarico di collaborazione coordinata e continuativa dall’11 luglio al 31 agosto 2014 per il Consorzio Train, che vede tra i soci la Ett srl, ma anche l’Enea e l’Ansaldobreda.
“Questi sono solo schizzi di veleno, mia figlia ha lavorato per appena due mesi con questo consorzio nell’ambito di un progetto per l’efficientamento energetico all’interno del progetto Creem, finanziato con fondi europei del Fesr e gestito dal dipartimento Energia, che niente ha a che fare con il mio dipartimento
– dice la Corsello – la Ett non c’entra nulla in questo progetto. Adesso stiamo esagerando. Non so nemmeno come mia figlia abbia avuto questo incarico. Stiamo parlando del nulla e sono davvero indignata. Piuttosto si guardi altrove e ad altre assunzioni”.
La Corsello nei giorni scorsi ha puntato il dito contro Italia Lavoro, la società del ministero che ha ricevuto circa 5 milioni di euro all’interno del Piano giovani. A giugno Italia Lavoro è stata incaricata dalla Regione per il progetto che riguarda i tirocini retribuiti: “E solo successivamente ho appreso che la società in realtà non disponeva di un’infrastruttura informatica necessaria
a gestire la procedura”, ha detto la Corsello, la quale quindi ha dato in urgenza l’appalto alla Ett, che ha prima presentato una offerta economica, poi accettata dall’amministrazione.
Italia Lavoro, dal canto suo, ha fatto selezioni per alcuni incarichi a progetto all’interno del Piano Giovani. Ha selezionato un operatore esperto, e dopo una prova scritta e orale ha scelto
Francesco Tuzzolino, fino al marzo scorso componente del cda di Sviluppo Italia Sicilia, partecipata di Palazzo d’Orleans. Poi sono stati selezionati, con avviso pubblicato sul sito della società Italia Lavoro, altri 31 formatori tra i quali alcuni volti noti alla politica locale. Il governatore vuole vederci chiaro anche su questi contratti e sulle consulenze di Italia Lavoro nell’Isola.
Veleni, assunzioni, incarichi che stanno creando un clima di tensione all’interno dell’amministrazione. L’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra, all’indomani del flop del “click day” dello scorso 5 agosto aveva già scritto una lettera durissima alla Corsello, nella quale chiedeva chiarimenti su quanto accaduto e, in particolare, sull’affidamento informatico: “Il malfunzionamento del sistema informatico progettato e gestito dalla società Ett – scriveva la Scilabra – e commissionato da codesto dipartimento ha generato l’indignazione delle giovani generazioni a cui il nostro Piano è destinato. Non posso tollerare che per ragioni di carattere tecnico venga destabilizzato il buon esito di un piano di investimento da oltre 100 milioni di euro a favore dei
miei coetanei”.
La Corsello ha fatto sapere al governatore di essere pronta a fare un passo indietro, e Crocetta con questa verifica sulle assunzioni ha preso tempo. Una cosa è certa: ormai in assessorato si vive un clima di tutti contro tutti.
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