opo la relazione presentata da Sicilia e-Servizi il presidente Crocetta rompe gli indugi: “L’interruzione dei contratti con la Ett e Italia Lavoro mi sembra inevitabile. Tra i vincitori figlia della dirigente Corsello? Non faremo sconti a nessuno”.
Tutto da rifare, quindi. Così ha deciso il presidente della Regione. “Colpa” della relazione che gli è stata consegnata venerdì dall’amministratore delegato di Sicilia e-Servizi, l’ex pm Ingroia, che aveva ricevuto mandato di effettuare una sorta di “indagine” su cosa fosse successo il giorno del via alle iscrizioni per il primo bando e, di conseguenza, anche nei due giorni in cui circa 80.000 giovani disoccupati avevano tentanto di ottenere l’incrocio con una delle tante aziende registrate al programma. Il presidente della Regione anche qui tiene a precisare: “Sicilia e-Servizi, che su mio mandato ha effettuato questa relazione, ha confermato quelli che erano i miei sospetti, ovvero che esistono dei profili di responsabilità attribuibili anche alle società che si sono occupate di creare il progetto e che hanno portato comprensibile delusione fra i ragazzi. L’interruzione dei contratti con la Ett e Italia Lavoro per avere gestito in questo modo la selezione, sulla base della carte che abbiamo, mi sembra inevitabile. Ovviamente va rispettato l’iter amministrativo, ma il governo ha subito un danno irreparabile e va gestito il diritto dei giovani”.
Quella relazione ha messo in evidenza come il 54 per cento di chi si era già iscritto al sito non è riuscito a “collegarsi” con le aziende per colpa del black out del sistema. Condizione che, per lo stesso Ingroia, non ha garantito a tutti le stesse opportunità. I due giorni – uno a luglio e uno ad agosto – che erano serviti per completare le prime due tranche da 800 incroci tra chi si era iscritto al portale del Piano giovani per ottenere un tirocinio retribuito e le aziende ospitanti, quindi, sono annullati. “I giovani devono sapere che il governo tutela il loro diritto a partecipare e in modo trasparente – afferma – Su questo la posizione del governo è unitaria, a partire da me e dall’assessore Scilabra. Purtroppo stiamo parlando di ‘click’ e programmi per computer che sono creati dall’uomo e quindi per loro natura non sono infallibili. Ma il piano giovani non si riduce a un click, è qualcosa dii più che vogliamo si realizzi al più presto. I partecipanti stiano dunque tranquilli, potranno essere ammessi alle prossime selezioni e dimenticare in fretta l’attuale delusione. Chi ha sbagliato pagherà”.
Il governatore, che venerdì è stato impegnato tutto il giorno per la visita del premier Matteo Renzi, si è preso un paio di giorni per pensarci, per leggere a fondo le pagine a lui inviate dall’amministratore delegato di Sicilia e-Servizi, ma alla fine, come era prevedibile, ha deciso di bloccare tutto: i 1.600 tirocini assegnati fino a questo momento (in totale i posti sono 2.000) sono ufficialmente revocati. “Ciò che non è giusto è il fatto che una persona, con una connessione più veloce o un computer più potente, debba avere maggiori chance rispetto ad una che invece non ha niente di tutto questo. Il sistema deve essere uguale per tutti, senza scorciatoie. Lavoreremo proprio su un sistema partendo da questo principio”.
E adesso Crocetta vuole far presto. E sta già pensando ad un nuovo sistema che non premierà solo chi per primo riuscirà a collegarsi al sito. Parlare di tempi è ancora prematuro, ma dalla Regione assicurano che la prima esigenza è quella di trovare una soluzione il prima possibile. E la possibilità circolata in questi giorni di aprire una nuova finestra a settembre, adesso che i tirocini sono ufficialmente revocati e le “selezioni” da rifare, sembra essere la più quotata.
“Su eventuali incompatibilità dei dirigenti della Regione rispetto alla gestione del Piano giovani stiamo effettuando delle ricerche, il mio capo di gabinetto sta acquisendo le informazioni relative alle assunzioni fatte dalle società interessate: non faremo sconti a nessuno”. Così all’ANSA il governatore Rosario Crocetta in merito ad alcune assunzioni fatte da Italia Lavoro e Ett o società collegate, tra le quali quella della figlia della dirigente della Formazione, Anna Rosa Corsello, come riportato da ‘la Repubblica” di Palermo.
“Al di là degli aspetti giuridici legati alla vicenda – dice Crocetta – permangono fatti etici che non sono superabili. E’ inopportuno che parenti prossimi di dirigenti regionali abbiano rapporti di lavoro con società con le quali la pubblica amministrazione intrattiene dei contratti. Ognuno ne tragga automaticamente le dovute conseguenze, poiché in ogni caso tali conseguenze saranno inevitabili in presenza di accertate incompatibilità”.