Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
La decisione del Governo di stralciare dal decreto legge sulla pubblica amministrazione l’emendamento per risolvere la vicenda del personale della scuola di quota 96 è un atto di palese ingiustizia. La copertura finanziaria era del tutto irrisoria e i benefici sarebbero stati ampiamente maggiori rispetto ai costi.
Ancora una volta prevalgono gli interessi e le logiche delle burocrazie ministeriali sulla funzione della politica nel garantire giustizia e equità. Si blocca la permanenza a scuola di insegnanti e personale ATA che per effetto della devastante riforma Fornero non hanno potuto accedere alla pensione, al termine dell’anno scolastico 2011/2012, pur avendo maturato i requisiti. Si ritarda di molti anni il pensionamento di quelle persone e non si consentono ulteriori 4 mila immissioni in ruolo. Alla faccia di tutta le retorica sui giovani e la centralità della scuola.
Vorrei ricordare che per il prossimo anno scolastico le assunzioni sono solo 33.380 a copertura del solo turn over e notevolmente inferiori rispetto alla disponibilità di posti.
Non si intravede alcun cambio di passo del Governo sulla scuola pubblica e la vicenda di quota 96 conferma che l’unica logica rimane quella della drastica riduzione di spesa.