Stamattina è arrivata l’ennesima doccia fredda del Governo con la decisione di stralciare dal decreto legge sulla pubblica amministrazione l’emendamento per risolvere la vicenda del personale della scuola di quota 96, eppure i benefici sarebbero stati ampiamente maggiori rispetto ai costi.
Anche se in questo articolo la vicenda la vedevamo non di semplice risoluzione, sono prevalse le logiche delle burocrazie ministeriali, si blocca la permanenza a scuola di insegnanti e personale ATA che per effetto della devastante riforma Fornero non hanno potuto accedere alla pensione, al termine dell’anno scolastico 2011/2012, pur avendo maturato i requisiti. Si ritarda di molti anni il pensionamento di quelle persone e non si consentono ulteriori 4 mila immissioni in ruolo.
Per fortuna che per questo Governo la scuola era al centro dei suoi programmi.