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AGGIORNAMENTO DELLE GRADUATORIE DI ISTITUTO – FIOCCANO I RICORSI

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Delle volte sembra che sia fatto tutto di proposito per fare in modo che i precari poi ricorrano e spendano soldi in tessere e in avvocati. Un circolo vizioso che dabbeggia il precario e riempie le casse di chi “organizza” li organizza. Le tabelle volute dal ministro Giannini sembrano studiate nel dettaglio. 

ricorso diploma magistraleGli aspiranti docenti che hanno conseguito l’abilitazione all’insegnamento, ad esito di specifici percorsi universitari, potranno fruire di forti maggiorazioni di punteggio ai fini dell’inserimento nelle graduatorie di istituto di II fascia. Coloro che, invece, si sono abilitati a seguito della frequenza dei percorsi abilitanti speciali (Pas) non fruiranno di alcuna maggiorazione. É questa la novità più importante contenuta nel decreto sull’aggiornamento delle graduatorie di istituto, firmato il 7 maggio scorso dal ministro dell’istruzione Stefania Giannini.
L’emissione del provvedimento ha suscitato forti proteste da parte dei sindacati, che contestano sia il merito della questione che il metodo seguito dall’amministrazione.
Che avrebbe saltato a piè pari la fase della concertazione con le organizzazioni sindacali, sebbene espressamente prevista dalla legge. E tutti, Fcl-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda, affilano le armi giuridiche per i ricorsi. Il decreto, così com’è, del resto è una vera manna per gli avvocati, perché contiene diversi elementi sui quali potrebbero appuntarsi le doglianze di migliaia di potenziali ricorrenti.
In primo luogo, l’amministrazione non ha tenuto conto del fatto che, per giurisprudenza consolidata, non è consentito elargire premi ad alcune categorie di abilitati a svantaggio di altre. In passato il casus belli fu la supervalutazione dei diplomi rilasciati dalle scuole di specializzazione all’insegnamento secondario (Ssis). In prima battuta, infatti, il ministero aveva attribuito ai diplomati Ssis 30 punti in più rispetto alle altre categorie di abilitati. E poi, a seguito di una sentenza di annullamento del Tar del Lazio, l’amministrazione dovette ritornare sui suoi passi, pareggiando il conto con gli abilitati ordinari. La soluzione che venne adottata fu quella di riconoscere 12 punti per ogni anno di corso Ssis (24 punti in tutto, perché il corso era biennale) e di attribuire a tutti gli aspiranti un bonus di 6 punti, qualunque fosse la tipologia di abilitazione. Il primo punto debole del decreto, dunque, è rappresentato proprio dal fatto che la maggiorazione di punteggio non poggia sul mero riconoscimento degli anni di frequenza ai vari corsi abilitanti di ultima generazione. La maggiorazione viene, infatti, giustificata con la considerazione che il conseguimento di tali abilitazioni abbia comportato il previo superamento di una procedura selettiva. Cosa che, secondo il ministero, non sarebbe avvenuta negli altri casi. Non tenendo conto, dunque, che anche per le altre abilitazioni vi sia stata selezione. Sebbene si sia trattato di una selezione per titoli.
E poi c’è il problema della valutazione degli anni di frequenza ai corsi abilitanti. Che varia a seconda della tipologia e che non coincide esattamente con la durata dei medesimi.
Per esempio, il possesso di un diploma Ssis comporta l’attribuzione di 54 punti, sebbene il corso sia di durata biennale. Mentre al possessore di un diploma di laurea in scienza dellaformazione del vecchio ordinamento, vengono attribuiti solo 60 punti. Sebbene il corso di laurea sia di durata quadriennale. Idem per i titoli professionali rilasciati dall’unione europea. Dunque, è ragionevole ritenere che il decreto determinerà l’insorgenza di contenzioso. In ciò rischiando di dare il colpo di grazia al processo del lavoro, già gravato da una mole impressionante di procedimenti. Tra i quali, giova ricordarlo, vi sono anche svariate migliaia di procedimenti che vertono sulle sanzioni disciplinari del pubblico impiego, scuola compresa. Che sono l’effetto dell’entrata a regime del decreto Brunetta. Quanto alle altre novità da segnalare, l’unificazione delle aree del sostegno, che scatterà già con il prossimo aggiornamento delle graduatorie di istituto, ma riguarderà solo gli elenchi di II e III fascia.
E in più la scomparsa della prassi delle convocazioni preventive tramite sms e il definitivo pensionamento della piattaforma vivifacile. Il decreto prevede, infatti, che le convocazioni saranno effettuate solo per posta elettronica o, in caso di impossibilità, utilizzando le vecchie prassi (telefono, telegramma).

http://informazionescuola.it/2014/05/17/aggiornamento-delle-graduatorie-di-istituto-fioccano-i-ricorsi/

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