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AGGIORNAMENTO DELLE GRADUATORIE – SISTEMA IN TILT E TANTA COFUSIONE

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Il sistema digitale predisposto dal MIUR per l’aggiornamento delle Graduatorie ad Esaurimento è instabile e spesso si blocca, gettando nel panico i precari che sono costretti ad annullare le operazioni e a rifarle nuovamente. E’ necessaria una proroga della tempistica. 

Collegamenti instabili, pulsanti che non funzionano, codici di scuole mancanti, errori vari di sistema. Sono questi alcuni degli incidenti più ricorrenti del sistema informativo del ministero dell’istruzione. Che in questi giorni sta rendendo la vita difficile a decine di migliaia di docenti precari, che stanno tentando di compilare ed inviare le domande di permanenza e aggiornamento delle graduatorie a esaurimento. La situazione è migliorata sensibilmente rispetto alle inefficienze dei primi giorni. Ma i problemi non sono ancora stati del tutto risolti.

Da segnalare, peraltro, che in prima battuta i gestori del sistema non avevano introdotto la funzione per apporre il codice personale: una sorta di firma elettronica che viene rilasciata dopo una procedura di riconoscimento presso le scuole. E quindi l’amministrazione ha dovuto rimediare in fretta a furia per evitare che le domande potessero essere facilmente manomesse da terzi non autorizzati. Ma siccome un bel po’ di domande erano state comunque inoltrate dagli interessati, seppure tra mille difficoltà, il ministero ha dovuto avvertirli, uno per uno, con un’e-mail, che l’inoltro della domanda andava annullato e reiterato ex novo, apponendovi il codice personale. Gli aggiustamenti hanno determinato la necessità di tenere in stand by il sistema per diversi giorni. E quindi è ragionevole ritenere che l’amministrazione centrale dovrà necessariamente prorogare il termine di presentazione delle domande, inizialmente fissato al 10 maggio prossimo. La decisione dovrebbe essere presa oggi, dopo un faccia a faccia con i sindacati, e dovrebbe consentire di avere almeno un’altra settimama di tempo.

Tante le difficoltà tecniche ancora irrisolte. Tra queste, anche il funzionamento intermittente del collegamento con la funzione di 1istanze on line» che consente di collegarsi con i contratti acquisiti a sistema. Funzione utilissima, perché permette di acquisire direttamente i termini di inizio e fine dei periodi di servizio prestati e il codice dellascuola dove tali servizi siano stati prestati. Una delle maggiori difficoltà che si incontrano nella compilazione delle domande, infatti, è proprio quella dell’individuazione del codice della scuola di servizio. Che spesso non coincide con quello riportato nei bollettini ufficiali della mobilità. A ciò vanno aggiunte le difficoltà, per così dire, contingenti, che riguardano il funzionamento dei vari pulsanti dai quali si accede alle utilità che consentono di apporre i servizi e gli altri titoli.
Uno dei pulsanti che stanno dando più problemi è quello che serve per inserire la provincia dove l’interessato abbia titolo a farsi riconoscere il punteggio derivante dal cosiddetto decreto salvaprecari. Apponendo la sigla della provincia, infatti, talvolta comprare la scritta «errore di sistema».

E ciò preclude all’interessato la possibilità di far valere il servizio. Ulteriori problemi permangono anche per la compilazione della schermata dei dati personali. Che non consente di introdurre l’indirizzo di posta certificata oppure l’ulteriore numero di telefono dell’interessato, qualora si intenda cambiarlo.
Poi ci sono i consueti incidenti collegati allo username, alla password e al codice personale. Che talvolta non funzionano. E che non sempre sono di facile reperibilità. Specie se si pensa, che molti docenti precari non li usano dalla scorsa tornata di aggiornamento delle graduatorie. Pertanto, al momento di richiedere l’invio di un nuovo codice personale, quando il sistema pone loro la cosiddetta domanda segreta, necessaria per riconoscere l’utente, non sono rari i casi in cui gli interessati hanno dimenticato la risposta. A ciò vanno aggiunte le difficoltà di comprensione dei vari comandi. Si pensi, per esempio, ai pulsanti che indicano le varie sezioni della domanda, che recano delle mere espressioni alfanumeriche. Per esempio: E0, F2, G1.
Che di certo non aiutano l’utente ad orientarsi e che, inevitabilmente, diventano occasione di errori, anche
gravi, tali da far rimpiangere le vecchie domande cartacee.

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