Siamo sicuri che tutti i docenti che si apprestano a diventare dirigente si siano fatti una domanda, magari non ad alta voce: quanto guadagnerò di più? Una domanda a cui nessuno, o quasi, ha dato risposta e a cui nessuno darà risposta anche nei corsi di formazione organizzati magari dai sindacati.
Tra i docenti e i dirigenti vige infatti la sindrome dello “sterco del diavolo”: lo stipendio è una specie di tabù e il cedolino un oggetto misterioso, nessuno ne parla, pochi ci capiscono qualcosa.
Noi rompiamo il tabù, GOVERNARELASCUOLA parla spesso di stipendi e ne continuerà a parlare.
LE VOCI DELLA RETRIBUZIONE
Nel cedolino di ogni docente sono presenti quattro voci:
– Stipendio
– Ind. Vacanza contrattuale
– Retribuzione professionale docenti
– IIS conglobata
Anche nel cedolino del dirigente sono presenti quattro le voci; alcune sono uguali, altre diverse:
– Stipendio
– Ind. Vacanza contrattuale
– Retribuzione di posizione, quota fissa
– Retribuzione di posizione, quota variabile.
Oltre alle voci appena dette, nella retribuzione del dirigente bisogna considerare una quinta, che però solo in alcune regioni si può trovare nel cedolino mensile; la retribuzione di risultato infatti in alcune regioni viene pagata mensilmente, in altre invece viene corrisposta in un’unica soluzione annuale.
IL CONFRONTO
Torniamo alla domanda: quanto guadagnerò di più?
Chiaramente, non è possibile dare qui una risposta individuale, dobbiamo inevitabilmente ragionare su una situazione che possiamo considerare “media”, per cui abbiamo messo a confronto i cedolini di un docente di scuola media con classe stipendiale di 21 anni e un dirigente scolastico della Lombardia preposto ad una scuola di seconda fascia; questo il confronto tra i due stipendi:
Confronto tra stipendio docente e stipendio dirigente
CEDOLINO DOCENTE |
CEDOLINO DIRIGENTE |
||
VOCI | IMPORTO | VOCI | IMPORTO |
Stipendio | 1.773,27 | Stipendio | 3.331,61 |
Ind. Vacanza contrattuale | 13,11 | Ind. Vacanza contrattuale | 24,99 |
Retribuzione professionale docenti | 202,00 | Retribuzione di posizione, quota fissa | 273,59 |
IIS conglobata | 538,30 | Retribuzione di posizione, quota variabile | 738,61 |
TOTALE | 2.526,68 | TOTALE | 4.368,80 |
La differenza mensile è pari a 1.842,12 euro lordi.
Come già accennato, però, la Lombardia è una delle regioni dove la retribuzione di risultato non viene corrisposta mensilmente, ma in un’unica soluzione annuale, per completare il confronto, dobbiamo quindi considerare anche questa voce dello stipendio da dirigente; in Lombardia, la retribuzione di risultato ammonta a 4.304,58 euro annui, cioè 331,12 euro mensili; considerando anche la retribuzione di risultato, la differenza aumenta a 2.173,24 euro mensili.
Ritorniamo all’analisi delle diverse voci stipendiali, considerando il passaggio da docente a dirigente:
– due voci sono presenti in ambedue i cedolini: lo stipendio (A volte chiamato anche “Stipendio Tabellare”) e l’Indennità di vacanza contrattuale
– due voci dello stipendio da docente (Retribuzione professionale docenti e IIS conglobata) scompaiono, perché sono specifiche dei docenti
– in compenso, nello stipendio da dirigente ne entrano due nuove (Retribuzione di posizione, quota fissa e Retribuzione di posizione, quota variabile).
LE VOCI COMUNI
Cominciamo l’analisi dalle due voci presenti in ambedue i cedolini.
Lo stipendio tabellare
L’importo viene definito dal CCNL, il contratto collettivo nazionale di lavoro; come ben si sa, gli stipendi e i contratti sono attualmente bloccati, per cui sono tuttora in vigore gli importi stabiliti dai CCNL 2008/2009-Secondo biennio economico di Area e di Comparto.
Hanno lo stesso nome, ma lo stipendio tabellare del docente e quello del dirigente sono molto diversi.
Quello del docente è infatti diverso da un docente all’altro, perché:
– è legato all’ordine di scuola (Materna/primaria, scuola media, scuola superiore)
– aumenta con l’anzianità, da un minimo ad inizio carriera ad un massimo che si raggiunge a 35 anni di anzianità
Quello da dirigente è uguale per tutti, perché:
– non ci sono differenze in base alla tipologia della scuola che si dirige
– non esiste la progressione di carriera per anzianità, è stata abolita dal primo contratto dirigenziale.
L’indennità di vacanza contrattuale
Come dice il nome stesso, si tratta di un’indennità che viene corrisposta in via provvisoria quando il contratto viene firmato in ritardo o addirittura quando è bloccato, come nella situazione attuale.
L’importo viene stabilito dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dal MEF a livello nazionale, attualmente nel cedolino si trova quella relativa al biennio 2010/2011 e tale rimarrà fino al 2014, perché anche questa indennità è stata bloccata.
LE VOCI SPECIFICHE DEL DIRIGENTE
Passiamo alle voci che sono specifiche della retribuzione dirigenziale
La retribuzione di posizione/quota fissa
Vale quanto detto per lo stipendio tabellare: è uguale per tutti e l’importo viene deciso direttamente in sede di CCNL
La retribuzione di posizione/quota variabile
È l’unica voce che è diversa da un dirigente all’ altro, o meglio varia tra “fasce di dirigenti”.
Le scuole di ogni regione, infatti, vengono suddivise in tre o quattro fasce, a seconda della loro grandezza e complessità, più le scuole sono grandi e complesse, più la retribuzione di posizione/quota variabile è alta.
Alla fascia della scuola è legata anche la retribuzione di risultato, per cui bisogna tener conto anche di questa se si vuole vedere la differenza tra uno stipendio e l’ altro; questo è infatti l’unico fattore di differenziazione nello stipendio dei dirigenti.
LE DIFFERENZE NELLO STIPENDIO DEL DIRIGENTE
Rimanendo in Lombardia, questo lo stipendio del dirigente, in base alla fascia di appartenenza, al lordo e al netto:
FASCE | LORDO | NETTO |
PRIMA | 4.900,48 | 2.996,20 |
SECONDA | 4.699,92 | 2.873,57 |
TERZA | 4.499,33 | 2.750,93 |
QUARTA | 4.344,92 | 2.656,52 |
Come si vede, la differenza tra prima e quarta fascia è di 339,68 euro netti mensili; attenzione, però: gli importi lordi sono assolutamente precisi, mentre quelli al netto sono indicativi, perché non abbiamo potuto tener conto delle situazioni personali e locali.
Noi abbiamo considerato le ritenute previdenziali ed assistenziali nella misura del 11,39% e quelli fiscali statali nella misura media del 31%, ma non abbiamo potuto tener conto delle tasse locali, comunali e regionali, e delle detrazioni di imposta.
Diciamo che quello che abbiamo indicato si avvicina molto allo stipendio di gennaio, quando appunto non ci sono le tasse locali.