Il Miur ha reso noti i posti definitivi disponibili, a livello nazionale per l’a.a. 2014/2015. Ricordiamo che le prove selettive sono fissate nel mese di aprile, ma questa scelta ministeriale suscita molte perplessità per vari motivi. Mentre resta il problema del “numero chiuso”, non legato soltanto ai corsi stabiliti a livello nazionale dalla legge n. 264/99, ma anche a quelli fissati a settembre dai singoli atenei, in numero sempre più diffuso. Invece di consentire la “proliferazione” di questa prassi, andrebbe migliorato il sistema dell’orientamento.
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I relativi decreti che stabiliscono il numero definitivo di posti messi a bando, relativamente al prossimo anno accademico, per le immatricolazioni ai corsi di Medicina e chirurgia, a Odontoiatria e protesi dentaria, a Medicina veterinaria e ai corsi finalizzati alla formazione di Architetto sono rintracciabili alla seguente pagina web del sito ministeriale: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/universita/accesso-corsi-a-numero-programmato (dove è possibile riscontrare anche l’avviso del 13 gennaio scorso inerente il calendario delle prove di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale programmati a livello nazionale per l’a.a.2014/2015 nonché il D.M. n. 85 del 5 febbraio su modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico ad accesso programmato a livello nazionale e il D.M. n. 140 del 21 febbraio su modalità e contenuti della prova di ammissione al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia in lingua inglese).
Il numero dei posti definitivi è il seguente (quelli comunicati lo scorso 5 febbraio erano provvisori, in attesa del confronto con il Ministero della salute, per l’area sanitaria, e con gli atenei per Architettura): Medicina e chirurgia 9.983; Odontoiatria e protesi dentaria 949; Veterinaria 774; corsi dell’area di Architettura 7.621 (in questo caso in netto calo rispetto al precedente anno accademico, quando i posti erano 8.787; la contrazione di posti viene giustificata dal Miur con il ridimensionamento da parte degli atenei dell’offerta formativa “vista la forte diminuzione di matricole registrata nel 2013/2014”). In ogni caso, per i vari percorsi di studio a numero programmato “si ètenuto conto degli effettivi fabbisogni professionali”.
Ricordiamo le date in cui si svolgeranno le prove di accesso dei corsi citati (peraltro proprio l’11 marzo scade il termine per presentare on line, tramite il portale Universitaly, le istanze di partecipazione da parte degli studenti interessati): Medicina e chirurgia – Odontoiatria e protesi dentaria, 8 aprile 2014; Veterinaria, 9 aprile 2014; corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico, direttamente finalizzati alla professione di Architetto, 10 aprile 2014.
Quest’anno, infatti, le prove per i corsi a “numero chiuso” sono stati anticipati al mese di aprile (negli anni precedenti si svolgevano a settembre, mese in cui quest’anno restano programmate le prove di accesso ai corsi di primo livello per le professioni sanitarie).
L’anticipazione delle prove è stata giustificata con la “necessità” di “allineare l’Italia alla prassi di altri Paesi”, ma a parte che questa tempistica non vale per tutti gli Stati dell’Ue (e quindi non è una “necessità” bensì una ”scelta”) appare quanto meno discutibile in considerazione che gli alunni delle superiori nel mese di aprile stanno in classe per apprendere i programmi scolastici (non certo per prepararsi a quiz – peraltro assai limitatamente disciplinari e che comunque gli alunni della scuola secondaria non dovrebbero neppure essere tenuti a conoscere – di accesso universitario), seguire le lezioni dei propri insegnanti e magari iniziare a studiare ancora più approfonditamente per i quasi imminenti e non facili esami di “maturità”. Si parla, poi, di rispetto dei docenti e di confronto: ma che rispetto è programmare esami di accesso universitario durante il periodo di lezione (e non ci si riferisce ovviamente solo ai giorni delle prove ma alla necessità per gli studenti di prepararsi ad esse) e a proposito di “confronto” qualcuno ha mai pensato di chiedere agli insegnanti delle scuole cosa ne pensano e quali sono le loro valutazioni didattiche? O forse si deve ritenere che la scuola debba essere ”subordinata” alle esigenze degli atenei; d’altra parte da anni, a parte un ministro che aveva fatto… l’assessore al territorio e poi all’agricoltura nella Provincia di Brescia, vengono nominati al vertice del Miur solo ex rettori, che magari avranno il polso della situazione (forse) riguardo all’università ma che non sappiamo quanta esperienza abbiano del settore scolastico e delle sue variegate problematiche.
Ma poi esiste un altro problema, direi… non proprio “irrilevante”: se l’alunno che partecipa al quiz d’aprile (e lo supera) non fosse ammesso all’esame di Stato o ne risultasse bocciato (magari per una scarsa preparazione a causa del tempo dedicato alla preparazione del test di accesso agli atenei!) come potrebbe immatricolarsi al corso universitario non disponendo dell’indispensabile diploma di scuola superiore? Qualcuno al Miur ci ha pensato? Noi queste cose le avevamo rilevate e scritte già lo scorso anno quando si era ipotizzato l’anticipo delle prove selettive ad aprile, ma ovviamente siamo rimasti inascoltati, in omaggio al solito slogan “ce lo chiede l’Europa”, attuato però solo quando si devono far passare provvedimenti impopolari ma non quando occorrerebbe allinearsi a situazioni più favorevoli, tanto per restare in tema di scuola si pensi ai maggiori investimenti su istruzione e cultura da parte di moltissimi Paesi europei.
Ricordiamo, in effetti, che stiamo parlando dei corsi di laurea a numero programmato a livello nazionale disciplinati dalla legge n. 264/99, ma il problema del “numero chiuso” ormai coinvolge sempre più corsi che non rientrano in questa normativa: ci sono atenei in cui, ad esempio, tutti i percorsi di laurea sono ad accesso limitato (prassi “giustificata” con carenze ricettive), anche per corsi in cui la richiesta di immatricolazioni è inferiore ai posti dichiarati disponibili !! E questo dimostra che le prove di accesso (a pagamento) diventano in realtà per diversi atenei una fonte per reperire “risorse” (ai danni degli studenti, visto che si sono assai assottigliati i finanziamenti pubblici, a partire dal Fondo di finanziamento ordinario).
Invece di limitare indiscriminatamente gli accessi, che secondo le rappresentanze studentesche (e non solo) lede il diritto allo studio, occorre potenziare l’orientamento alla scelta post scolastica (da iniziare in modo efficace già dal quarto anno delle superiori) e rendere più efficace il sistema delle preiscrizioni all’università, che deve servire soprattutto agli atenei per programmare e migliorare la propria offerta didattica e di accoglienza tenendo conto del numero delle preventivate immatricolazioni nel successivo anno accademico (anche a costo di rendere “vincolanti” ed obbligatorie – magari entro aprile – le scelte degli studenti, che attualmente invece non lo sono all’atto dell’eventuale preiscrizione che rimane solo una volontaria opzione), rendendo pressoché inutile ogni limitazione giustificata da carenze strutturali ed organizzative.
Ritornando al calendario degli adempimenti legati alle prove di accesso per i corsi di laurea citati, il Miur segnala, infine, che i risultati dei test saranno pubblicati il 22 aprile per Medicina e chirurgia e per Odontoiatria, il 23 aprile per Veterinaria e il 24 aprile per Architettura; le graduatorie di merito nazionale verranno pubblicate il 12 maggio e si chiuderanno il 1° ottobre 2014.
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