fbpx

PAS INFANZIA E PRIMARIA – A TUTTI I SINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA IN DIFESA DEI PAS

1522

Per la rubrica “Lettere in Redazione” riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta indirizzata ai sindacati della scuola avente come titolo:  “A tutti i Sindacati sul piede di guerra in difesa dei PAS”. Come più volte avidenziato la Redazione è aperta a qualsiasi contributo e alle loro eventuali repliche.    

“Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.”
Italo Calvino

La formazione non è un guaio, è il volerla “seppellire”, non accettarla, non conoscerla che è un guaio!

Scienze della Formazione Primaria (infanzia e primaria) non è un ufficio di collocamento! Non serve “primariamente” ai soggetti che la scelgono, serve ai bambini!

I PAS sono una azione da ufficio di collocamento.
A SFP non si offre lo stesso servizio.
Gli “uffici di collocamento” che cercano di agire in previsione dei VOTI per le prossime elezioni, in direzione cmq di mantenere rapporto di forza/dominanza/controllo (in un momento in cui c’è molta possibilità di eventuale futuro cambiamento) , lo sanno bene che è meglio sfruttare l’ignoranza, la debolezza di questa diversità.
Per questo si è avviata una azione PAS che sfrutta l’ignoranza di chi studia ciò che serve per lo sviluppo del bambino e non è a conoscenza delle graduatorie, dei pas….(Gli studenti, i neolaureati)
Per questo si sfrutta l’ignoranza chi chi non sa cosa è realmente Scienze della FormazionePrimaria (Chi non è stato/non è studente).
Per questo si sfrutta l’urgenza di chi con il proprio lavoro “mantiene” la famiglia. Per questo si sfrutta come un ufficio di collocamento la scuola.
————————————————————————–

Chi parla di “guerra tra poveri, tra precari” è chi ha “creato” la guerra: faccia autocritica, approfondisca, si renda conto che ha a che fare anche con chi è capace di difendersi da solo (visto che non è tenuto in considerazione) e aggiungerei per forza (perchè a noi di SFP il sindacato proprio non ci ha calcolato).

Far entrare nel vosto progetto d’intervento il futuro non lo avete ancora imparato “Sindacati”?
Venite a SFP a impararlo anche voi, cosa significa progettare, intervenire per il futuro di chi non ha ancora voce (l’infanzia), di chi non ha ancora stipendio (gli studenti), di chi vuole la pace e trovare equità di diritti/doveri di formazione e professione senza scavalcare gli altri nè farsi mettere da parte (a parità di formazione si deve progettare un equo sistema di reclutamento; l’esperienza è già riconosciuta con il punteggio e lo stipendio!) La formazionedi chi non ha potuto lavorare (rispettando i decreti) con che cosa la riconosciamo? Ma la riconosciamo?

Siete voi SINDACATI che sparate sugli indifesi! Non siamo noi a entrare in guerra. Non ci prendete in giro oppure imparate a trattarci per quello che siamo (non siamo impreparati e incapaci di comprendere), ma forse prima dovete “vedere” che esistiamo per imparare a conoscerci. Noi impariamo a difenderci dai vostri spari, ma noi non vogliamo la guerra! Voi la volete, altrimenti cambiate e prendete in considerazione anche il futuro!

PACE!
—————————————————————————
“L’ordinamento scolastico tutela la libertà di insegnamento (articolo 33) ed è centrato sull’ autonomia funzionale delle scuole (articolo 117)” Così affermano le ” Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.”
Se c’è la libertà di insegnamento, che ci sia il dovere di formazione dell’insegnante; mentre le indicazioni mutano, non può non mutare la formazione richiesta all’insegnante.
Si parla di libertà dell’insegnamento, non si parla di come “difendere/tutelare” il bambino da questa libertà.

L’esperienza è importante, ma la libertà di insegnamento deve trovare il fondamento/ in unaformazione professionale “specifica” per la scuola dell’ infanzia e la scuola primaria che mira a tutelare il diritto del bambino di ricevere nella libertà ciò che meglio risponde alle sue necessità, alle sue possibilità. Ci si deve fondare sulla formazione, sulla ricerca.

In questo articolo