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GLI STUDENTI DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA SCENDONO IN PIAZZA: I PAS NON VANNO ATTIVATI!

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Il 4 febbraio manifestazione a Roma contro i Percorsi abilitanti speciali: sono senza selezione e dalla brevissima durata, il cui unico requisito di ammissione è dato dall’aver maturato almeno 540 giorni di servizio. Grazie ai quali si ritroveranno davanti in graduatoria. Ma non è detto…
Contro l’attivazione dei Percorsi abilitanti speciali, hanno deciso di scendere in piazza: sono gli studenti delle facoltà di Scienze della Formazione Primaria di tutta Italia, che si sono dati appuntamento martedì 4 febbraio a Roma per partecipare ad una vera e propria manifestazione. Ritengono che i nuovi abilitati con i Pas potranno inserirsi in II fascia d’Istituto per le supplenze proprio come gli studenti Sfp con una differenza: il riconoscimento degli anni di servizio maturati senza abilitazione all’insegnamento.
Le loro ragioni sono raccolte in un comunicato, firmato dal Coordinamento nazionale degli studenti di Scienze della Formazione Primaria. “Gli studenti di Scienze della Formazione Primaria immatricolati dal 2008-2009 non hanno più diritto – spiegano – a essere inseriti nelle graduatorie a esaurimento (Gae). Nonostante le graduatorie a esaurimento siano state chiuse, il vecchio percorso quadriennale ha continuato a immatricolare e selezionare studenti fino al 2010. Ora, man mano che questi laureati si affacciano al mondo della scuola, l’unica strada da intraprendere è l’inserimento nelle graduatorie di II fascia d’Istituto per le supplenze, a patto che queste graduatorie siano riaperte (per il 2014 è prevista una ‘finestra’ la prossima primavera). A oggi, pur se laureati e abilitati questi molti ‘insegnanti’ non sono in nessuna graduatoria e nel frattempo vengono chiamate persone non abilitate per le supplenze. E oggi, oltre al danno – prosegue il Coordinamento – la beffa: i Pas. I percorsi abilitanti speciali (PAS) sono corsi senza selezione e della brevissima durata (circa 5-8 mesi) il cui unico requisito di ammissione è dato dall’aver maturato almeno 540 giorni di servizio nel sistema scolastico nazionale nelle scuole statali e non statali. Questi ‘nuovi abilitati con i Pas’ possono inserirsi in II fascia d’Istituto per le supplenze proprio come gli studenti Sfp con una differenza: il riconoscimento degli anni di servizio maturati senza abilitazione all’insegnamento”.
Il problema è quindi sempre quello del probabile scavalcamento in graduatoria degli abilitati coi Pas a danno dei giovani abilitati senza supplenze alle spalle. “Cosa resta a tutti gli studenti prossimi alla laurea e ai neolaureati? Solo un profondo senso di rassegnazione e la certezza di aver sbagliato le proprie scelte. Meglio: di averle sbagliate perché sono cambiate le regole del gioco in corsa, senza preavviso, senza alcuna considerazione di carattere pedagogico e scientifico. Non è un caso, infatti, che tutte le università sede dei corsi di laurea di Formazione Primaria (sono 25, in Italia), sono contrarie ad attivare questi Pas”.
Una constatazione, quest’ultima, cui il Miur non ha in effetti ancora trovato una soluzione. Intanto, però, la maggior parte di Pas stanno partendo. E in estate, quando termineranno il percorso abilitante, la polemica avrà assunto dimensioni ancora più grandi.
Per quanto riguarda il punteggio da assegnare a coloro che hanno conseguito l’abilitazione tramite Pas, a quanto ci risulta al Miur stanno studiando un regolamento attraverso cui assegnare loro un punteggio minore rispetto ai corsi più impegnativi (attraverso sia i Tfa sia gli stessi corsi di Scienze della Formazione Primaria). Basterà come soluzione, sempre che arrivi, per calmare la piazza? Gli anni di servizio svolti come precari potrebbero infatti sempre fare la differenza…
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