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TFA ORDINARIO, A FEBBRAIO IL SECONDO BANDO CHE APRE A 29MILA NUOVI ABILITATI

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La comunicazione ufficiale del Miur è giunta con una stringata comunicazione, in calce alla notizia sulla predisposizione del decreto che “valorizza il titolo abilitante”. Le regole di accesso ai nuovi corsi, aperti a chi è in possesso del titolo di studio attinente alla classe di concorso prescelta, dovrebbero ricalcare quelle del primo ciclo. In arrivo, però, una diversa valutazione di punteggio, ma non di fascia, nelle graduatorie d’istituto rispetto agli abilitati tramite i Pas. Una soluzione che potrebbe accontentare tutti.
Prende corpo l’impegno preso la scorsa estate dal ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, sull’avvio del secondo ciclo dei TFA ordinari. Assieme alla notizia diavere predisposto il decreto che modifica in parte l’attuale Regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti, con lo scopo di “valorizzare il titolo abilitante nelle graduatorie di istituto”. Il Miur ha fatto anche sapere che sta “predisponendo il bando per la partenza del secondo ciclo dei Tirocini formativi attivi che sarà emanato entro febbraio”. Ovvero, come avevamo dichiarato in passato, appena esaurita la non facile fase di avvio dei Percorsi abilitanti speciali.
Di più per il momento non si sa. Dobbiamo quindi attenerci a quanto dichiarò lo stesso ministro Carrozza, sempre la scorsa estate, quando annunciò l’intenzione di voler mettere a bando oltre 29mila posti per i Tirocini formativi ordinari aperti a tutti coloro che sono in possesso del titolo di studio attinente alla classe di concorso prescelta (a differenza dei Pas, che necessitano di almeno tre annualità di supplenze di cui una specifica sulla materia). Era il 7 agosto del 2013 quando il responsabile del Miur rivelò, rispondendo ad un question time alla Camera, di aver “trasmesso al Ministro dell’economia e delle finanze e al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione la richiesta di autorizzazione a bandire il prossimo ciclo di tirocinio formativo attivo ordinario, per oltre 29.000 posti“.
Nella stessa occasione, a proposito della richiesta posta dall’on. Marco Di Lello (gruppo Misto) di far inserire nelle GaE anche coloro che escono dai Tfa, il Ministro sottolineò che è solo “attraverso un regolare svolgimento dei concorsi, in grado di assorbire gli abilitati secondo il principio del merito, che devono essere soddisfatte le loro giuste aspettative”. E quindi non per mezzo dei tirocini formativi attivi, che secondo la Carrozza dovrebbero costituire solamente “un percorso volto all’abilitazione e non al reclutamento. Nell’attuale sistema normativo, risultante da scelte legislative e dal regolamento ministeriale sui tirocini formativi del 2010, si tratta di due processi distinti, anche se collegati: l’esito naturale del completamento del percorso formativo è l’assunzione, che però deve conseguire a un concorso, secondo il principio costituzionale in materia di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni”.
Allora, come oggi, Carrozza non volle lasciare alcun speranza di immissione degli abilitati tramite Tfa nelle GaE: “l’inclusione degli abilitati nelle graduatorie a esaurimento – chiosò il Ministro – , oltre a non essere coerente con il sistema delineato, sarebbe contraria a precise disposizioni legislative, che a partire dal 2006 hanno ripetutamente disposto l’impossibilità di integrare le graduatorie”.
Una posizione che contesta però Anief-Confedir: Riteniamo particolarmente grave – ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – che dei lavoratori dello Stato per far valere un loro diritto siano costretti ancora una volta a ricorrere al tribunale. È assurdo che si continui a fare ostruzione nei confronti di tanti docenti che per abilitarsi hanno speso fino a 4mila euro”.
Carrozza, sempre nel corso del question time, fece anche qualche riferimento alla ipotizzata “disparità di trattamento” tra abilitati attraverso i diversi percorsi formativi: “il Ministero – concluse Carrozza – non può eliminare le innegabili differenze tra le diverse categorie di abilitati, ma si adopererà per soddisfare tutte le giuste aspettative attraverso un regolare processo di reclutamento”.
Dopo sei mesi di silenzio, il Miur sembra essersi deciso: secondo quanto riportato nelle ultime ore dal ‘Fatto Quotidiano’Viale Trastevere avrebbe deciso di collocare gli abilitati tramite Tfa ordinario e Pas nella stessa fascia. Ma optando per un punteggio maggiore da riservare ai primi, che si sono sottoposti ad una dura fase selettiva. Nel confermare l’intenzione di avviare una revisione delle tabelle di valutazione dei titoli verrà fatta in vista della riapertura delle graduatorie, il direttore generale del Miur, Luciano Chiappetta, ha annunciato l’intenzione di voler introdurre “una differenziazione di punteggio, e non di fascia (nelle graduatorie d’istituto n.d.r.). Non ci saranno fasce diverse per Tfa e Pas perché le abilitazioni, legalmente, sono tutte uguali”, ha concluso Chiappetta. Si tratta di una soluzione che potrebbe accontentare tutti. Forse.
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