Le domande solo on line, salvo per chi lavora all’estero o chiede di restare ancora in servizio. Ora è caccia ai titoli. Essenziale il controllo della posizione contributiva.
Per i docenti e per il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario in servizio con contratto a tempo indeterminato nel corrente anno scolastico sta per iniziare la fase di riflessione, che il ministero dell’istruzione mette a loro disposizione, per decidere se presentare la domanda di cessazione dal servizio per accedere, potendo fare valere i requisiti richiesti dalla normativa vigente, al trattamento pensionistico di vecchiaia o anticipato con decorrenza 1°settembre 2014.
Prima di decidere, è opportuno recuperare tutti i tioli necessari per un’eventuale o necessaria uscita pensionistica.
Visto infatti che si è dinanzi ad una scelta di vita, scelta che una volta presa non consente di tornare indietro, appare essenziale verificare tutti gli aspetti per una opzione consapevole.
Il tempo per la riflettere potrà durare solo fino al mattino del 7 febbraio. Anche se non è stato ancora ufficializzato sarebbe questo il termine ultimo che il ministro dell’istruzione intende fissare per la presentazione della domanda di cessazione dal servizio.
La riflessione potrà riguardare diversi aspetti strettamente connessi alla cessazione dal servizio e al conseguente pensionamento. Ne citiamo solo alcuni di quelli che hanno una notevole importanza e che vanno chiariti e de finiti prima di sottoscrivere l’istanza di cessazione dal servizio che, anche per quest’anno deve essere presentata utilizzando esclusivamente la procedura istanze on-line disponibile sul sito www.istruzione.it nelle forme e con le modalità indicate di seguito.
I primi accertamenti
É prioritario l’accertamento, sia ai fini pensionistici che dell’indennità di buonuscita, della propria posizione contributiva quale risulta agli atti dell’ente previdenziale (inps –
gestione ex inpdap). Una volta acquisita – va chiesta per via telematica direttamente all’istituto di previdenza o attraverso gli uffici di patronato – i contenuti della posizione contributiva andranno confrontati con la documentazione posseduta e/o con quella contenuta nel fascicolo personale in possesso della scuola di servizio o dell’ufficio scolastico provinciale. In presenza di dati contrastanti occorrerà intervenire immediatamente presso l’ente di previdenza chiedendone la rettifica e presentando la documentazione a supporto della richiesta di rettifica.
In presenza invece di periodi utili ad entrambi i predetti fini è necessario, qualora non risultino coperti da contribuzione, verificare la convenienza o meno di eventuali domande di riscatto o di ricongiunzione oltre alla sostenibilità economica dell’onere.
Qualora si abbia l’opportunità di continuare a rimanere in servizio, altra ponderata riflessione andrebbe riservata all’ammontare della pensione e dell’indennità di buonuscita. Come è noto, l’ammontare della pensione è strettamente legata, per una parte, alla retribuzione in godimento all’atto della cessazione dal servizio, per un’altra, all’ammontare dei contributi previdenziali, mentre l’ammontare della indennità di buonuscita sarà tanto più sostanzioso quanto maggiori sono gli anni di contribuzione utili a tal fine.
Altra riflessione, certamente non secondaria, andrebbe fatta immedesimandosi nella futura condizione di pensionato chiedendosi se non valga la pena rimanere in servizio quanto più possibile piuttosto che chiudere definitivamente quella lunga parte della propria esistenza trascorsa tra i banchi di scuola e al contatto con i
giovani. A condizionare pesantemente la presentazione o meno della domanda di cessazione dal servizio rimane, in ogni caso, la situazione familiare.
Districarsi con le istanze
Per la presen tazione della domanda di cessazione dal servizio dovrà essere utilizzata la procedura web POLIS «istanze on line». Dovranno invece essere presentate in forma cartacea le domande di cessazione dal servizio del personale in servizio all’estero e da quello che chiede di essere trattenuto in servizio oltre i limiti di età.
Le domande di pensione dovranno essere inviate direttamente alla sede territoriale dell’Inps – gestione ex Inpdap, esclusivamente per via telematica o attraverso l’assistenza gratuita di un Patronato. La domanda inoltrata informa diversa da quella telematica non sarà presa in considerazione dall’istituto di previdenza fino
a quando il richiedente non avrà provveduto a trasmetterla con le modalità richieste.
di Nicola Mondelli