Il Mef sul dimensionamento della rete scolastica non vuole cedere nulla ed ha concesso solo la deroga a 400 alunni per le scuole ubicate nei comuni di montagna e nelle piccole isole; per le restanti, il tetto resta fissato 1.000 alunni come media regionale, con buona pace dei discorsi fatti (anzi, non fatti!) alla Conferenza Stato-Regioni e di quanto previsto nel Decreto Istruzione che prevede il concerto tra Miur, Mef e Regioni per individuare i criteri per la definizione del contingente organico dei Ds e dei Dsga, nonché la distribuzione tra le Regioni, che provvederanno autonomamente al dimensionamento scolastico sulla base di questo accordo a partire dall’anno scolastico 2014/2015.
Il Miur, dal canto suo, a quanto pare, si sarebbe subito adeguato inviando agli USR una nota invitandoli a procedere secondo i dictat del Mef che prevedono un calcolo stimato di
-800 Istituzioni scolastiche e quindi altrettanti posti in meno per Ds e Dsga.
Un epilogo penoso che lascia trasparire, ancora una volta, il potere del Mef (soldi) e la debolezza del Miur (idee e proposte) in un clima di totale acquiescenza da parte della Carrozza, come del resto è stato per i suoi predecessori.
E la Sicilia ? La Sicilia , Regione a Statuto autonomo, con potestà primaria in materia di pubblica istruzione, finora sta zitta e come abbiamo scritto più volte in questi giorni, dimentica che la questione dimensionamento in Sicilia non si può risolvere come l’anno scorso ed i precedenti, con giochini al Tavolo tecnico, o peggio, nella stanza dei bottoni.
A parte gli impegni non mantenuti finora dall’assessore Scilabra, che già nella primavera scorsa aveva annunciato e calendarizzato conferenza provinciali per conoscere direttamente le criticità zonali e cogliere meglio le istanze territoriali, adesso deve procedere tempestivamente evitando anche le sceneggiate precedenti quando, in nome di una autonomia fasulla, si sono mantenute scuole sottodimensionate ma il Miur non ha concesso posti a Ds e Dsga titolari, aprendo il doloroso capitolo delle maxi-reggenze per un anno intero.
Chi chiediamo, a questo punto, quale ruolo si ritaglierà quest’anno l’USR Sicilia che finora sembra ben lontano dal problema reale, tanto da non pensare neppure lontanamente di sentire in prima persona i Dirigenti Scolastici e lo sparuto gruppo di Dirigenti preposti agli Uffici Territoriali per cercare di capire di più, evitando così un ruolo di comparsa al Tavolo regionale, dove tutto verrà presentato su un piatto d’argento, con decisioni già prese, pensate, manipolate e definite da singoli funzionari e/o consulenti su cui, dopo quello che è successo l’anno scorso, avanziamo preoccupanti riserve.
Viene anche da chiedersi, sotto il profilo categoriale dei Ds, che ne pensano i prossimi idonei del concorso rinnovato per Ds del 2004 che speravano in un ventaglio adeguato, anche se non generoso, di posti a loro disposizione. Forse ricominceranno con i ricorsi e le speculazioni degli avvocati che hanno scoperto con la scuola un filone d’oro quasi inesauribile.
Ninni Bonacasa
Ceripnews.it