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DOCENTI PRECARI, CARROZZA NON CEDE: LE GAE RIMANGONO BLINDATE

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Rispondendo ad un question time alla Camera, il Ministro ha ricordato che le graduatorie sono state trasformate da “permanenti ad esaurimento”. Le aperture degli ultimi anni rappresentano “solo casi eccezionali”. L’unica modifica prevista, al D.M. n. 249/2010, è quella che dà loro priorità nelle chiamate da parte dei ds. Nulla da fare per chi ha svolto il Tfa e concluderà i Pas. Come per gli idonei ai concorsi: sono abilitati solo quelli che vengono assunti.
Il Governo non intende consentire l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento degli abilitati tramite Tfa ordinario e Pas. Né tantomeno degli idonei ai concorsi a cattedra, che però non sono stati immessi in ruolo. A ribadire la posizione dell’Esecutivo è stato il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, rispondendo ad un question time alla Camera posto dall’on. Marco Di Lello (del gruppo Misto).
Carrozza ha spiegato che è solo “in via di definizione una modifica del D.M. 249/2010, in modo che in occasione dell’aggiornamento delle graduatorie d’istituto”, previsto nella parte terminale del corrente anno scolastico, “venga loro riconosciuta una priorità” nella scelta delle supplenze “rispetto ai soggetti non abilitati”.
Per quanto riguarda l’accesso alle GaE, invece, nulla di fatto. Il Ministro ha fatto riferimento alla normativa vigente, votata in Parlamento. E che da sette anni (tramite l’ex legge finanziaria, approvata nel 2007) ha trasformato le graduatorie da “permanenti ad esaurimento”. Tanto è vero, ha sottolineato sempre il titolare del dicastero di viale Trastevere, se negli ultimi anni alcuni precari sono stati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento si è tratta comunque “solo di casi eccezionali”.
Per quanto riguarda, infine, la concessione dell’abilitazione all’insegnamento Carrozza ha ricordato che sulla base del D.M. 460/1998 questa “è riconosciuta solo ai vincitori e non agli idonei ai concorsi”. Pertanto, ha concluso il responsabile del Miur, sarà possibile eventualmente cambiare la normativa. La cui attuazione potrebbe, in ogni caso, trovare accoglimento “solo in vista dei futuri concorsi” a cattedra.
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