Il Miur ha pubblicato la nota 2563 del 22 novembre 2013 avente ad oggetto “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/14. Chiarimenti“.
La nota, in particolare, chiarisce che la rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento non dovrebbe indurre all´attivazione di un percorso specifico con la conseguente compilazione di un PDP.
“La Direttiva ha voluto anzitutto fornire tutela a tutte quelle situazioni in cui è presente un disturbo clinicamente fondato, diagnosticabile ma non ricadente nelle previsioni della Legge 104/92 né in quelle della Legge 170/2010. In secondo luogo si sono volute ricomprendere altre situazioni che si pongono comunque oltre l´ordinaria difficoltà di apprendimento, per le quali dagli stessi insegnanti sono stati richiesti strumenti di flessibilità da impiegare nell´azione educativo-didattica“.
Il Miur, inoltre, chiarisce che “soltanto quando i Consigli di classe o i team docenti siano unanimemente concordi nel valutare l´efficacia di ulteriori strumenti – in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o nel caso di difficoltà non meglio specificate – questo potrà indurre all´adozione di un piano personalizzato, con eventuali misure compensative e/o dispensative, e quindi alla compilazione di un PDP. Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l´adozione di particolari strategie didattiche
Massima autonomia di giudizio deve pertanto essere riconosciuta ai docenti di fronte a diagnosi che non portino a certificazioni di disabilità e DSA (disturbi specifici dell´apprendimento). La nota riconosce la professionalità dei docenti a cui è demandata la scelta responsabile degli strumenti di interventi.
«Si ribadisce che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione».