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PERMESSI – IL TRIBUNALE DI SCIACCA CONDANNA UN DIRIGENTE CHE CHIEDEVA AL DOCENTE DOCUMENTAZIONE NON DOVUTA

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Un’altra sentenza condanna un dirigente scolastico agrigentino che chiedeva documenti al docente in seguito alla richiesta di permessi per motivi personali o familiari. Tale documentazione non è assolutamente dovuta così come stavilisca il CCNL e da adesso una sentenza del Tribunale di Sciacca.

Malgrado le numerose sentenze a favore del personale della scuola, alcuni dirigenti scolastici persistono nel richiedere documentazione non dovuta.

Infatti la FLC CGIL di Agrigento a seguito della contestazione di addebito e della relativa decurtazione dello stipendio (tre giorni) è stata costretta ad adire alle vie legali, con l’Avvocatessa Daniela Nicastro, per tutelare gli interessi legittimi della propria iscritta.

Nei fatti la docente aveva richiesto tre giorni di permesso retribuito, giustificandoli con autocertificazione (come previsto dal CCNL art. 15) e addirittura dichiarandone le giuste motivazioni (accompagnare il proprio coniuge per accertamenti specialistici).

Il Dirigente Scolastico ha ritenuto insufficienti le motivazioni e con proprio provvedimento imputava alla docente la decurtazione delle giornate comunicandolo all’ufficio pagatore che ha provveduto alla decurtazione salariale.

Il Giudice del lavoro della sezione di Sciacca ha ritenuto più che sufficienti le motivazioni addotte dall’insegnante condannando l’amministrazione al recupero delle somme decurtate e al pagamento delle spese in giudizio.

Nel rammentare che i permessi retribuiti sono sanciti dal contratto di lavoro e che il Dirigente Scolastico ha solo il mero compito di accertarsi che la richiesta del dipendente è consona con quanto stabilito dal CCNL non può entrare nel merito di quanto dichiarato con l’autocertificazione si invita, il personale della scuola,  qualora ve ne fossero le condizioni di rivolgersi a nostri uffici per la tutela dei propri DIRITTI contrattuali.

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