Stavolta a rilanciare la proposta è senatrice fiorentina Pd Rosa Maria Di Giorgi: serve supporto dai ministeri per la realizzazione di progetti europei che sostengano l’attività sportiva nelle scuole. Occorrono però almeno 250 milioni di euro per gli stipendi. A meno che non si sottraggano le ore alle materie di oggi.
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Se ne parla da tempo. Ma di fatti concreti sinora non si sono visti. Stiamo parlando dell’inserimento dell’educazione motoria tra le materie curricolari della scuola primaria. Stavolta l’esortazione arriva dalla senatrice fiorentina del Pd, Rosa Maria Di Giorgi, a seguito dell’intervento del ministro per gli Affari Territoriali, Graziano Delrio, presente in Commissione.
“Introdurre gli insegnanti di educazione fisica nella scuola primaria – ha detto Di Giorgi – vuol dire investire in salute, cultura e socialità. Lo sport è uno degli elementi fondanti del concetto di welfare e come tale richiede interventi intersettoriali, capaci di coinvolgere più ministeri, e può diventare uno strumento di sviluppo economico”.
“Abbiamo il dovere – ha aggiunto sempre la senatrice Di Giorgi – di sostenere il mondo dell’associazionismo di base e delle società sportive non professionistiche, che svolgono un lavoro fondamentale sul territorio, rivolto a persone di tutte le età. Serve supporto dai ministeri per la realizzazione di progetti europei che sostengano lo sport per tutti e implementino la pratica dell’attività sportiva nelle scuole. Non dimentichiamo che lo sport può essere un importante volano di sviluppo economico, sia dal punto della produzione di materiali che dalla realizzazione di impianti adeguati alle richieste”. Sin qui siamo tutti d’accordo. Ora però, ci ripetiamo, è il caso di passare ai fatti. Iniziando a finanziare progetti impegnativi come quelli di introdurre migliaia di docenti. Nella scorsa primavera, quando la stessa proposta fu rilanciata dall’ex ministro per le Pari opportunità e per lo Sport, Josefa Idem, calcolammo che introdurre il docente di motoria per due ore a settimane comporterebbe il coinvolgimento di 130mila classi primarie. E un nuovo fabbisogno in organico di circa 11mila nuovi docenti specializzati: per lo Stato la spesa sarebbe di circa 250 milioni di euro. A meno che le ore non si sottraggano ai docenti oggi in organico, sempre nella primaria.
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