In una precedente notizia (vedi correlati) avevamo dato informazioni e commentato lo stato dell’arte dell’intervento denominato “Giovani” nell’ambito della II fase del Piano di Azione e Coesione.
Come è noto nel corso del 2011 è stata avviata, di intesa con la Commissione Europea, l’azione per accelerare l’attuazione deiprogrammi cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013 attraverso la concentrazione delle risorse finanziarie “suprogetti di rilevanza strategica sia di carattere infrastrutturale che immateriale”. Per dar corpo a tale obiettivo e al tempo stesso colmare i gravi ritardi nell’attuazione dei programmi cofinanziati è stato predisposto il Piano d’Azione e Coesione (PAC) i cui interventi sono concentrati in quattro Regioni (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) dell’Area Convergenza.
L’intervento “Giovani” prevedeva specifiche azioni finalizzate a
- incentivare le assunzioni con contratto di apprendistato,
- finanziare “Botteghe di mestiere”
- finanziare tirocini per giovani che siano in possesso di una laurea e abbiano un’età compresa tra i 24 e i 35 anni non compiuti.
Italia Lavoro (ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell’occupazione e dell’inclusione sociale) ha emanato l’8 agosto scorso uno specifico bando per finanziare i tirocini per i giovani laureati.
Come è noto in base all’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato – Regioni e Province Autonome sul documento recante “Linee guida in materia di tirocini” – Repertorio atti n.1/CSR del 24 gennaio 2013, il tirocinio, che non si configura come un rapporto di lavoro, è una misura formativa di politica attiva finalizzata a creare un contatto diretto tra un soggetto ospitante e il tirocinante allo scopo di favorirne l’arricchimento del bagaglio di conoscenze, l’acquisizione di competenze professionali e l’inserimento o il reinserimento lavorativo. Esso consiste in un periodo di orientamento al lavoro e di formazione in situazione.
I contenuti del bando
Sono finanziati 3.000 percorsi di tirocinio di reinserimento/inserimento al lavoro, così come definito dall’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato – Regioni e Province Autonome sul documento recante “Linee guida in materia di tirocini” – Repertorio atti n.1/CSR del 24 gennaio 2013.
Possono candidarsi al percorso di tirocinio e, quindi, a beneficiare della borsa, tutti i giovani in possesso dei seguenti requisiti:
a) avere un’età compresa tra i 24 anni compiuti fino ai 35 anni non compiuti (34 anni e 364 giorni);
b) essere residenti in una delle regioni dell’area Convergenza : Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
c) aver conseguito una laurea (diploma universitario, laurea vecchio ordinamento, laurea triennale, specialistica, o a ciclo unico) appartenente a uno seguenti gruppi disciplinari:
- Geo-biologico
- Letterario
- Psicologico
- Giuridico
- Linguistico
- Agrario
- Politico – Sociale
d) trovarsi nello stato di disoccupazione o inoccupazione;
e) non essere iscritto e/o frequentare percorsi formativi pubblici o privati di qualsiasi genere;
f) non avere, nei confronti del soggetto ospitante, un vincolo di parentela, affinità e coniugio, in linea retta o collaterale fino al 2° grado.
I percorsi di tirocinio si potranno realizzare in aziende appartenenti a qualunque settore economico, nonché presso le cooperative sociali, gli organismi associativi e, infine, presso quei soggetti privati e del privato sociale che realizzano attività finalizzate all’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Sono previsti sia tirocini “in loco”, svolti in aziende con sede operativa nelle regioni Convergenza (Puglia, Calabria, Sicilia e Campania), sia tirocini “in mobilità” svolti in aziende con sede operativa in una regione Competitività (nelle altre regioni del Paese).
Il bando prevede la concessione al tirocinante di una borsa, a titolo di indennità di partecipazione pari a:
- 500,00 euro mensili per i tirocini “in loco”
- 1.300,00 euro mensili per i tirocini “in mobilità”
Saranno erogate 2.800 borse per tirocini “in loco” e 200 borse per tirocini “in mobilità”
I tirocini previsti dall’Avviso hanno durata pari a 6 mesi.
I fondi disponibili sono pari a 10.000.000,00 di euro.
La ripartizione delle risorse tra le regioni convergenza è la seguente
Regione | Numero | Budget | ||
Tirocini in loco | Tirocini in mobilità | Tirocini in loco | Tirocini in mobilità | |
Campania |
1.000 |
71 |
€ 3.014.000 |
€ 560.000 |
Sicilia |
760 |
54 |
€ 2.283.000 |
€ 425.000 |
Puglia |
612 |
44 |
€ 1.840.000 |
€ 347.000 |
Calabria |
428 |
31 |
€ 1.287.000 |
€ 244.000 |
Totale |
2.800 |
200 |
€ 8.424.000 |
€ 1.576.000 |
Totale Complessivo | 3.000 | € 10.000.000 |
I soggetti che intendono candidarsi a ospitare un tirocinante devono registrarsi al portale www.cliclavoro.gov.it e inserire le informazioni relative al tirocinio offerto, al fine di permettere ai giovani di candidarsi. La procedura è stata attivata il 9 settembre 2013
I giovani che intendono candidarsi a un tirocinio devono anch’essi “registrarsi al portale www.cliclavoro.gov.it, indicando, in un’apposita casella nel modulo di registrazione, la dizione “neet”, inserire i propri dati e il proprio curriculum vitae e candidarsi al percorso, o ai percorsi, di proprio interesse, presenti in quel momento sul portale, nell’area dedicata all’avviso“. La procedura in questo caso è stata avviata dal 23 settembre scorso. Da segnalare diversi inconvenienti tecnici sul portale clic lavoro nella fase di avvio della registrazione dei giovani laureati. Per questo motivo con due diverse comunicazioni il Ministero del lavoro ha ricordato che è possibile presentare le candidature fino al 31 dicembre 2014 (data di scadenza dell’avviso) e che la selezione non avviene sulla base della data di presentazione della candidatura “ma a seconda del processo di ricerca e selezione che le aziende inizieranno a partire da quando riceveranno le candidature e fino a esaurimento risorse.”
La borsa è riconosciuta è erogata entro la fine del mese successivo a quello di compimento del mese di tirocinio, a condizione che il tirocinante abbia maturato almeno il 70% delle ore/mesepreviste dal progetto formativo.
Italia Lavoro non svolge alcun ruolo – diretto o indiretto – nelle procedure di individuazione del beneficiario della borsa. I soggetti ospitanti e i candidati potranno contattarsi reciprocamente e avviare in via autonoma il processo di selezione. I soggetti ospitanti potranno avvalersi anche della collaborazione dei Servizi per il Lavoro.
Per l’avvio del tirocinio, Italia Lavoro e il soggetto ospitante stipulano una convenzione, comprensiva del progetto formativo, in cui si stabiliscono gli obiettivi e le modalità di svolgimento del percorso di tirocinio. Ai sensi delle “Linee guida” del 24 gennaio 2013 nel progetto formativo devono essere indicate:
a) la figura professionale di riferimento nel Repertorio nazionale di cui alla legge n. 92/2012, art. 4, comma 67, ed eventuale livello EQF. Nelle more della definizione del Repertorio nazionale si fa riferimento ai Repertori regionali, ove definiti dalla Regione;
b) l’attività da affidare al tirocinante durante il tirocinio;
c) gli obiettivi e modalità di svolgimento del tirocinio;
d) le competenze da acquisire con riferimento alla figura professionale di riferimento
Inoltre il soggetto ospitante designa un tutor con funzioni di affiancamento al tirocinante sul luogo di lavoro.
“Le date di avvio e chiusura del tirocinio corrispondono a quelle indicate nel progetto formativo sottoscritto dal tirocinante e allegato alla convenzione.”
Il commento
Al di là di alcuni richiami al fatto che il tirocinio non si configura come un rapporto di lavoro, è evidente nel bando emanato da Italia Lavoro la residualità dell’aspetto formativo che dovrebbe invece caratterizzare percorsi finalizzati a sostenere le scelte professionali dei giovani attraverso un periodo di orientamento al lavoro e di formazione in situazione.
Aleggia in tutto l’Avviso l’idea di autosufficienza delle imprese rispetto al tema della formazione. Ancora più forte è la sensazione che il bando contribuisca ad alimentare un circuito nel quale di fatto il tirocinio venga messo in contrapposizione con l’apprendistato. Insomma unaconcorrenza al ribasso in cui è facile sapere quale sarà l’esito finale: le aziende individueranno lo strumento meno costoso e più flessibile per “assumere” nuovo personale.
Della valorizzazione del ruolo dei Centri per l’Impiego, individuati dalle Regioni, attraverso l’accompagnamento costante dell’esperienza professionale sin dalla fase di stesura del progetto di tirocinio, prevista dai documenti del PAC non si trova più traccia. Analogamente è scomparso il riferimento all’azione di sistema a sostegno dei Centri per l’impiego che doveva essere svolta dalMinistero del Lavoro.
Il bando fornisce indicazione molto deboli riguardo alla prevista azione di monitoraggio attraverso studi di caso per far emergere i punti di forza e di debolezza rilevanti ai fini dellareplicabilità/miglioramento dell’esperienza.