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TFA: Come funziona l’affare PAS (ex TFA)

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L’epopea per diventare insegnante.  Come funzionano i PAS? Un affare da 80 ai 200 milioni tirati fuori dalle tasche dei precari e dagli studenti per i baroni delle UNIVERSITA’. Partecipare ad un corso simile costa al precario/studente dai 2000 ai 3000 euro il Ministro chiede al MEF 29 mila posti ma gli aspiranti potrebbero essere almeno 70 mila. Un affare, dunque, che può fruttare dagli 80 ai 200 milioni, tirati fuori dalle tasche dei precari e degli studenti.
ricorso-tar2Ciò nonostante, viste le numerosissime richieste pervenute e l’assenza al momento di altri sistemi di abilitazione (perfino il concorsino di Profumo, per la prima volta nella storia, non dà l’abilitazione), abbiamo ritenuto utile fornire alcuni chiarimenti sul funzionamento su questi corsi abilitanti.

USB da tre anni a questa parte ha criticato aspramente i TFA (Tirocinio Formativo Attivo), ritenendoli meri strumenti per foraggiare economicamente le Università (in particolare qualche barone che poi lascia il lavoro vero a docenti precari e sottopagati proprio come gli aspiranti docenti che partecipano ai corsi) lucrando sulle speranze dei precari, nonché un furbo sistema per estorcere lavoro gratuito.

Oggi si chiamano Percorsi Abilitanti Speciali.
Partecipare ad un corso simile costa al precario/studente dai 2000 ai 3000 euro il Ministro chiede al MEF 29 mila posti ma gli aspiranti potrebbero essere almeno 70 mila.

Un affare, dunque, che può fruttare dagli 80 ai 200 milioni, tirati fuori dalle tasche dei precari e degli studenti.

Nessuno può garantire che fatto il corso il “posto” ci sia, anzi. Il Regolamento per i corsi TFA ( del marzo 2013, in allegato) dice che il numero dei partecipanti deve essere in relazione agli organici stabiliti dal Miur e del numero dei posti disponibili ma non vacanti, insomma non c’è modo di uscirne il Ministero del Tesoro controlla e se la spesa non lo consente, non si rispettano neppure gli Accordi firmati al ribasso dai sindacati complici (vedi l’Accordo del 2011 in cambio di una manciata di posti non viene riconosciuta l’anzianità di servizio dei neo assunti) percui la Scuola sta aspettando l’assunzione di altri 20 mila dallo scorso anno.

Intanto i tagli sottobanco, fatti con gli accorpamenti delle scuole, delle classi e con l’eliminazione di qualsiasi coopresenza (dai laboratori al sostegno), mietono posti di lavoro e dignità alla scuola.

Ciò nonostante, viste le numerosissime richieste pervenute e l’assenza al momento di altri sistemi di abilitazione (perfino il concorsino di Profumo, per la prima volta nella storia, non dà l’abilitazione), abbiamo ritenuto utile fornire alcuni chiarimenti su funzionamento su questi corsi abilitanti.

REQUISITI DI ACCESSO
(art.1 c.3) i corsi, attivati dagli Atenei Universitari sono rivolti al personale docente privo di abilitazione che abbia prestato servizio per almeno tre anni (180 giorni ) con il prescritto titolo di studio dall’anno scolastico 1999-2000 all’anno 2011-2012 in scuole statali, paritarie o corsi professionali regionali ( se dedicati all’acquisizione di un titolo di studio).

Il servizio prestato in diversi tipi di scuola può essere sommato.

I servizi prestati in diverse classi di concorso o nella scuola dell’infanzia o della scuola primaria, a patto che sia stato prestato almeno un intero anno nell’ordine di scuola o classe di concorso per i quali si intende accedere al corso abilitante.

Si conferma l’interpretazione estensiva del riconoscimento delle scuole paritarie come “scuole pubbliche” per cui i servizi prestati nelle scuole paritarie sono equiparabili a tutti gli effetti a quelli nella scuola statale. Poco importa che non ci sia nessun controllo sulle condizioni effettive di lavoro in cui tanti docenti si trovano nelle scuole private, sempre più spesso si lavora gratuitamente solo per il certificato di servizio; o di quanti al contrario ricevono il certificato senza aver lavorato.

Questo Decreto è l’ennesimo regalo a questi signori.

(art.1 c.4 ) prevede una possibilità di inserire i servizi anche per l’a.s. 2012-2013 “nelle more della revisione dei titoli di accesso” ???

In un Decreto il cui scopo è proprio quello di stabilire tempi, modi, e soprattutto requisiti ancora si è in attesa di “revisione” !

Nella domanda nell’ordine vanno indicati i servizi prestati:

dal 1999/2000 al 2011/2012 nelle scuole statali

dal 2000/2001 al 2011/2012 nelle paritarie

dal 2008/2009 al 2011/2012 nei corsi riconosciuti regionali

solo successivamente altri tipi di servizi o quelli prestati nel 2012/2013 “nelle more della revisione”.

INCOMPATIBILITÀ
(art.2) è escluso il personale di ruolo sui può partecipare ad un corso abilitante per una sola classe di concorso per volta.

Non è possibile l’iscrizione a chi già frequenta corsi universitari che rilascino titoli accademici.

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
(art. 3) la domanda va presentata all’USR entro il 29 agosto 2013.

E’ consentito presentare domanda in una sola Regione è prevista solo la modalità online.

Occorre dunque prima registrasi sul sito POLIS ed effettuare il riconoscimento attraverso una scuola.

SVOLGIMENTO DEI CORSI
(art 4) ciascuna Università avrà il proprio calendario ma i corsi saranno comunque in orario pomeridiano e il Sabato.

Non è previsto alcun esonero dal servizio pertanto per coloro impegnati nel lavoro sarà necessario richiedere i permessi per il diritto allo studio (150 ore, le domande si presentano entro il 15 novembre).

La frequenza è obbligatoria si possono totalizzare assenze per un massimo del 20% del monte ore previsto.

I candidati per la scuola primaria devono possedere la certificazione B2 di lingua inglese.

Coloro che non la posseggono potranno averla nei corsi attivati dall’Università.

Pubblichiamo sul sito le principali informazioni e in allegato il Decreto Direttoriale 58 del 25 luglio

2013.scuola@usb.it

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