L’aumento, per via legislativa , dell’orario di servizio dei docenti delle scuole secondarie da 18 a 24 ore settimanali a parità di stipendio, che tanto scompiglio e indignazione generò tra i docenti e sindacati, forse non fu solo uno svarione del governo Monti
Per alcuni protagonisti del mondo della scuola quella proposta rappresenta un’idea strategica che dovrebbe trovare conferma nella prossima partita di rinnovo contrattuale.
Infatti esiste un dietro le quinte politico-sindacale, in cui si parla insistentemente della necessità, non più procrastinabile, di aumentare il servizio settimanale dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, dalle attuali 18 ore alle tanto temute 24.
Voci abbastanza attendibili raccontano di sottosegretari all’istruzione impegnati in un giro di ricognizione a ragionare con i sindacati, sul bisogno di inserire nel prossimo rinnovo contrattuale della scuola l’aumento dell’orario di servizio dei docenti delle scuole d’istruzione secondaria.
Bisogna ricordare che nella bozza di legge di stabilità 2012, all’art.3, si era tentato di introdurre, fraudolentemente e contro il parere dei sindacati, l’aumento dell’orario di servizio dei docenti delle scuole secondarie.
Infatti in tale articolo era scritto: “a decorrere dal primo settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali. Nelle sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione. Le 24 ore di servizio del personale docente di sostegno sono dedicate interamente ad attività di sostegno”.
Il tentativo di fare passare questa cosa, non ebbe successo, soprattutto perché si riconobbe che le questioni legate all’orario di servizio erano da considerarsi materia contrattuale.
Adesso che si torna a parlare di un possibile rinnovo contrattuale, quanto meno per ciò che riguarda la parte giuridica, e non economica, visto i gravi problemi finanziari in cui versa il Paese, ecco tornare come un incubo inaspettato, ma forse non troppo, la questione dell’aumento del servizio per i docenti delle scuole secondarie fino a 24 ore settimanali.
Come si comporteranno i sindacati, se queste voci si rivelassero fondate?
Esiste realmente il dietro le quinte di cui stiamo parlando?
Vorremmo tanto che il sottosegretario Rossi Doria e i sindacati smentiscano con forza le indiscrezioni che riporterebbero a galla, anche se per via contrattuale, la questione delle 24 ore settimanali.
di Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 3.8.2013