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“Gli insegnanti di sostegno restano nelle scuole medie”

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Bloccati i trasferimenti delle maestre che seguono gli alunni più gravi –  Il Comune di Torino non toglierà gli insegnanti di sostegno agli alunni disabili più gravi che frequentano le scuole medie. Lo conferma l’assessore alle Risorse educative, Mariagrazia Pellerino, dopo l’audizione dei giorni scorsi presso le Commissioni I – IV e V riunite in Municipio, alla presenza di una dirigente del Miur.  
Dopo le proteste  BUONO SCONTO
Tutto nasce dalle proteste – riportate a fine giugno sulle colonne de La Stampa – dei genitori di numerosi bambini che a causa del trasferimento inatteso dei loro insegnanti dalle scuole medie (statali) alle materne (comunali) sarebbero stati costretti a interrompere i percorsi educativi avviati. Per ora sono tre le maestre che certamente non abbandoneranno più gli alunni diversamente abili. «Per le altre nove insegnanti di sostegno – precisa l’assessore – valuteremo caso per caso le situazioni dei ragazzi, insieme all’ufficio scolastico regionale e in base agli indici di gravità». Ma al di là dei numeri conta intanto la decisione del Comune di tornare sui propri passi. Decisione che le famiglie dei ragazzi diversamente abili hanno immediatamente comunicato in un passaparola, e che apprezzano pur dicendo che «non abbasseremo la guardia».  
Il caso della Nievo-Matteotti  
La polemica dei genitori era partita dalla scuola media Nievo-Matteotti, dove i tre insegnanti di sostegno che si occupavano lo scorso anno di una trentina di studenti hanno ricevuto la lettera di trasferimento da un messo comunale durante gli esami di licenza media. «Dirottarli in altre scuole – sono intervenuti subito i genitori dei ragazzi – significa vanificare l’intero cammino fatto dai nostri figli, che d’improvviso si troveranno con insegnanti di sostegno diverse e con progetti educativi da affrontare da zero».  
«E il Comune come fa?»  
Una vittoria non totale, ma preziosa: «Una questione non facile da risolvere – precisa l’assessore Pellerino – che non si può certo affrontare a colpi di slogan». Se è vero infatti che fino a oggi Torino ha «coperto» con personale comunale la mancanza di insegnanti nelle scuole medie statali, è anche vero che in tempi di coperta corta venire in soccorso allo Stato significa lasciare scoperte le identiche esigenze degli istituti comunali. «Gli insegnanti comunali – aveva chiarito subito la Pellerino, per spiegare il trasferimento forzato – servono nelle scuole comunali, a meno che Torino non decida di rifiutare le iscrizioni di bambini diversamente abili nelle sue scuole dell’infanzia». 

Marco Accossato
marco.accossato@lastampa.it 
Lastampa.it

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