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Indennità Aspi a rischio? Si organizzino le denunce penali

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Quanti docenti e assistenti amministrativi e collaboratori scolastici supplenti troveranno difficoltà ad ottenere l’indennità MiniAspi e Aspi?
Sta succedendo in alcuni casi che, alla loro richiesta, fa seguito la verifica da parte dell’Inps dei flussi UniEMens relativi agli stipendi erogati e non trovandoli a sistema, respinge la domanda?
Questo il messaggio che i supplenti della scuola potrebbero ricevere dall’INPS: “In merito alla sua richiesta si comunica che ancora non sono stati trasmessi i dati contributivi relativi ai mesi di xxxxx necessari  per la corretta erogazione della prestazione. Se pagata dal tesoro per il periodo di riferimento ci presenti copia della relativa busta paga”BUONO SCONTO
Allora cosa fare? La prima cosa che viene in mente è mettere insieme tutti i cedolini e tentare di superare questo ulteriore disguido burocratico, esistente tra Tesoro e Inps, consegnandoli con posta certificata o per raccomandata o direttamente al protocollo dell’ente previdenziale.
Ma intanto è opportuno che il Ministro dell’Economia on. Saccomanni sappia che, se il Tesoro o le scuole non hanno ricevuto la versione aggiornata del software o non abbiano provveduto ad adempiere alla procedura dei flussi EniEMens, gli effetti non possono sempre ricadere sui precari della scuola!
Qualora fossero respinte le domande di docenti e Ata pur in possesso dei regolari requisiti contributivi per ottenere le indennità Aspi e MiniAspi, il passo ovvio dovrà essere la denuncia penale.
Non è pensabile infatti che il mancato coordinamento tra Uffici della Pubblica Amministrazione e/o un mancato aggiornamento dei software debbano ricadere pesantemente su lavoratori già penalizzati per un intero anno scolastico da tempi di retribuzione lunghissimi.

Supplentidellascuola.blogspot.it

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