Solo un intoppo burocratico farebbe slittare la pubblicazione del testo di modifica del DM 249/2010 sul reclutamento a martedì 9 luglio. Seguirà il regolamento a firma del ministro Carrozza. Ancora possibile l’inserimento dell’annualità in corso tra i titoli d’accesso. Se ne parlerà il 3 luglio con i sindacati.
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Alla fine, dopo un sofferto iter di approvazione e un sensibile sforamento dei tempi prefissati, il decreto di approvazione dei Tfa speciali approda in Gazzetta Ufficiale. Fonti attendibili indicano in venerdì 5 luglio il giorno della pubblicazione del testo. Al massimo, in presenza di un intoppo tecnico-burocratico, il testo slitterebbe a martedì 9 luglio.
Nel volgere di pochi giorni, dopo l’empasse degli ultimi mesi, anche a seguito del cambio di Governo, le modifiche del DM 249/2010 sul reclutamento, indispensabili per permettere ad almeno 75 mila candidati all’abilitazione di frequentare i corsi abilitanti, arrivano dunque a meta.
L’ultimo scoglio, rappresentato dalla Corte di Conti, era stato del resto superato una decina di giorni fa. Quando anche era arrivato il via libera, non prima di aver imposto al Miur alcune modifiche, dei dirigenti statali a cui spetta la verifica della compatibilità economica del complesso provvedimento.
Per il resto, come già indicato dalla Tecnica della Scuola, l’arrivo in Gazzetta Ufficiale del decreto non conterrebbe sostanziali novità rispetto alla versione che era stata approvata dalle commissioni parlamentari di competenza. E poi uscita da un editing finale compiuto dai funzionari del dicastero di viale Trastevere.
Il testo giunto in G.U. non contiene, quindi, la prova nazionale, un’idea dell’ex ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, che non faceva parte della bozza iniziale si cui per oltre un anno si sono concentrati i vari organismi deputati a giudicarla e le commissioni parlamentari di competenza. L’impressione è che difficilmente, a questo punto, il ministro Carrozza introduca i test, finalizzati ad una “spalmatura” su tre anni dei partecipanti ai corsi abilitanti. Anche se annunciata come non selettiva, la prova nazionale avrebbe infatti obbligato i partecipanti ai corsi (in particolare quelli con performance peggiori) a conseguire l’abilitazione con il massimo dei voti: in caso contrario, qualora non avessero compiuto un percorso “netto”, altissimo sarebbe stato il rischio di non centrare il punteggio minimo per conseguire il titolo. I sindacati, a tal proposito, hanno già espresso le loro perplessità al ministro Carrozza ed al nuovo staff dirigenziale (nel frattempo il capo dipartimento Lucrezia Stellacci dovrebbe essere andata in pensione) che segue l’evoluzione dei Tfa speciali. Come minino, quindi, si arriverà ad una versione meno severa del modello di accesso ai corsi. Ma è più probabile che salti completamente.
Un discorso diverso va fatto, invece sulla possibile inclusione dell’anno scolastico 2012/13 tra quelli utili per completare il “monte” di annualità che permettono l’accesso ai corsi abilitanti. Le lezioni, infatti, sono ormai finite e quando verrà pubblicato il regolamento ministeriale anche la maturità si potrà dire archiviata. “Bisogna solo capire – è il parere del segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna – se il regolamento che emanerà il ministro, comprendente questa eventuale estensione temporale, possa essere vulnerabile da un punto di vista giuridico. Mi sembra che la volontà politica e sindacale ci sia. Resta però da capire se tecnicamente è fattibile”.
Qualcosa in più si saprà già mercoledì 3 settembre, quando alle ore 10,00 i sindacati saliranno al ministero dell’Istruzione: si parlerà della presenza di tutte le classi di concorso e dei tempi celeri per l’ottenimento dell’abilitazione. Ma uno dei temi al centro dell’incontro sarà proprio quello dell’allargamento degli anni di supplenze utili per partecipare ai sospirati tirocini formativi riservati.
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