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CARROZZA: A SETTEMBRE LE SCUOLE POTRANNO CHIAMARE TUTTI I SUPPLENTI CHE SERVONO

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Lo ha detto il Ministro durante un’audizione al Senato: qualora sia necessario, appena iniziano le lezioni gli istituti potranno ricorrere ai precari. Le immissioni in ruolo 2013 così suddivise: 12mila docenti e 3mila Ata. Con loro anche i vincitori del concorso a cattedra: la grande maggioranza delle commissioni terminerà in tempo utile. Sul boom di stranieri: in arrivo formazione specifica per i prof e un progetto grazie a cui alunni di seconda generazione faranno da tutor a quelli di prima.
cors idi perfezionamentoHa parlato di avvio del nuovo anno, di organici, allievi stranieri, risorse e università il ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, nel corso dell’audizione tenuta il 27 giugno davanti alle commissioni riunite Cultura al Senato.
Prima di tutto, il responsabile del Miur ha voluto rassicurare tutti sul “regolare avvio dell’anno scolastico 2013-2014″, anche grazie alle novità che riguardano l’informatizzazione e al fatto che le scuole potranno chiamare supplenti, se se ne evidenzi la necessità, “appena iniziano le lezioni”. Dietro la cattedra, ha aggiunto il Ministro, ci saranno anche quasi tutti i vincitori del concorso a cattedra, solo in alcune regioni giunto alle battute finali. “La stragrande maggioranza delle commissioni – ha detto Carrozza – terminerà le operazioni in tempo utile per l’immissione in ruolo già dall’anno scolastico 2013/2014. E’, inoltre, in corso, con il Dipartimento della funzione pubblica e con il Ministero dell’economia e delle finanze – ha proseguito il Ministro – la procedura autorizzatoria per le immissioni in ruolo tanto per i dirigenti scolastici che per il personale docente, educativo ed Ata. Più precisamente, la richiesta per le nuove nomine dei dirigenti scolastici riguarda la seconda tranche di assunzioni relative al concorso ordinario 2011″.
Carrozza ha reso pubblica anche la quota, seppure di massima, di suddivisione del prossimo contingente di assunzioni a tempo indeterminato: “il turn over accertato, per cui si è proceduto alla richiesta di immissione in ruolo ,è attestato intorno alle 15.000 unità, di cui circa 12.000 docenti e 3.000 personale Ata”, ha spiegato.
Il responsabile dello storico palazzo bianco di viale Trastevere ha poi detto che per contrastare la dispersione scolastica  “invece di operare con misure straordinarie occorre porre l’alunno al centro del sistema. Oggi – ha ricordato Carrozza – sono quasi 200 mila gli alunni stranieri nelle scuole di secondo grado, con tassi troppo elevati di insuccesso”.
Sull’alto numero di stranieri sui banchi ha invece specificato che “siamo anche proficuamente passati, in un decennio dall’accogliere 50 mila all’includere 800 mila bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana”. Sul totale degli alunni stranieri, il 45% sono nati in Italia e parlano la nostra lingua mentre il 5% sono arrivati da poco e non parlano l’italiano. Sempre a proposito di allievi stranieri, per il ministro Carrozza, “serve uno specifico investimento per la formazione dei docenti”.
Tra le novità di cui ha parlato il Ministro, un progetto per il quale “alunni e studenti di seconda generazione fanno da tutor a quelli di prima generazione”. “Serve – ha aggiunto – un lavoro di revisione delle Linee guida per gli studenti stranieri che risalgono al 2006. Cercheremo di distinguere tra i diversi bisogni, soprattutto di coloro che sono appena arrivati in Italia”.
Sul fronte dell’università e del blocco del turn over al 20%, il ministro ha ricordato che il decreto legge “del fare”, che ha innalzato per il 2014 al 50% questo vincolo, aumenta le capacità di assunzione da parte degli atenei, e questo dà “un segnale importante al mondo dell’università”. Il Ministro ha però sorvolato sulla notizia che per procedere a circa 3.000 assunzioni tra università ed enti di ricerca, elevando tra il 20 e il 50% il turn-over rispetto all’anno precedente, si procederà alla sottrazione di 75 milioni di euro del budget destinato annualmente ai servizi di pulizia delle scuole affidati, in genere, a cooperative. Per evitare che ciò accada, come del resto già indicato nella bozza del decreto legge del “fare”, già approvata dal CdM, anche l’Anief ha espresso tutti i suoi dubbi: “per questi lavoratori sarà inevitabile l’assegnazione di stipendi magrissimi o il licenziamento”, ha scrittoil sindacato guidato da Marcello Pacifico, lanciando anche un appello ai parlamentari perché bocciassero almeno questo passaggio del dl.
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