A seguito di un’istruttoria durata oltre due anni, nel corso della quale gli uffici legali dei servizi della Commissione Europea hanno vagliato, ad una ad una, tutte le norme che riguardano il diploma di maturità magistrale, la Commissione è arrivata alla conclusione che il diploma di maturità magistrale è una qualifica completa, al pari della laurea in scienze della formazione primaria, a prescindere dal superamento del concorso a cattedra.
Sulla base dell’analisi della normativa, la Commissione Europea è arrivata alla conclusione che il Ministero debba rilasciare ai diplomati magistrale che ne fanno richiesta la dichiarazione di conformità alla Direttiva 2005/36/CE ai fini del riconoscimento del titolo in altri Stati membri dell’Unione Europea.
A questo punto appare davvero kafkiano e privo di qualunque giustificazione il comportamento messo in atto dal Ministero che insiste nel voler negare, in contraddizione con chi ha il compito di vigilare sull’applicazione del Diritto Comunitario, i diritti fondamentali sanciti da accordi e norme comunitarie. Ci auguriamo quindi che, ora che la risposta tanto attesa (anche dal MIUR) è arrivata, il Ministero faccia ciò che è in suo dovere fare: rilasciare la certificazione per l’esercizio in altri Stati membri della professione, giacché la stessa Commissione Europea ha dipanato ogni possibile dubbio.