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Docenti inidonei: il Governo blocca il provvedimento per il trasferimento nei ruoli ATA

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Cobas – I docenti “inidonei” hanno appreso in data odierna dalla senatrice Puglisi che la proposta di legge per l’abrogazione dell’art 14, commi13-14-15 della Legge 135/2012, presentata al Senato e sottoscritta da tutti i partiti è stata bloccata, ancora una volta, con motivazioni che i docenti reputano poco chiare. Inidonei ancora in piazza.

La legge 135, che prevedeva il licenziamento dei docenti malati e la loro ‘deportazione’ sui posti del personale amministrativo e tecnico ( con grave ricaduta sullo stesso lavoro svolto nelle segreterie), era stata finalmente superata con la presentazione di una proposta di legge al Senato e una alla Camera, nelle quali si chiedeva l’abrogazione della iniqua norma. Con la sottoscrizione del progetto di legge da parte di tutti partiti oramai si aspettava il solo passaggio alla Camera per la ratifica definitiva.

Il governo ha però improvvisamente deciso di rigettare il provvedimento, per motivazioni ancora non chiarite ed ora i docenti inidonei, per la seconda estate di seguito, si trovano nuovamente a dover scegliere la strada della protesta e a dichiarare lo stato di agitazione, richiamando tutti e tutte coloro che, pur con gravi patologie, hanno mantenuto in vita per un’estate presidi, scioperi della fame e sit-in, a scendere ancora una volta in piazza contro questo governo, che nuovamente procede, come i suoi predecessori ad avviare una nuova persecuzione nei confronti di cittadini e cittadine malati, così come fece il governo nazista, deportando per primi, i malati nei campi di concentramento, per potersene liberare.

Ma i docenti inidonei, i precari ATA e gli ITP, convinti che tale accanimento nei confronti di 3.500 docenti, colpevoli solo di essersi ammalati, non possa avere alcuna giustificazione, rispondono ancora una volta con la mobilitazione, confermando il Convegno CESP previsto per il 10 giugno prossimo a Roma, che si svolgera’ presso la Sala Cesp in Viale Manzoni,55.

I docenti hanno anche chiesto ai Presidenti del Consiglio, della Camera e del Senato, un incontro urgente per chiarire i motivi veri di questo ennesimo accanimento e per prevedere, insieme, con una precisa assunzione di responsabilità da parte degli stessi e delle forze politiche, le soluzioni possibili.

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