In caso di mancato pagamento di multe, i cittadini potrebbero non ricevere più le cartelle esattoriali, conseguenza della fine del mandato ad Equitalia.
Salvo proroghe dell’ultimo minuto, il primo giugno Equitalia perderà il mandato a riscuotere le imposte per conto dei Comuni (ne abbiamo già parlato qua: “Stop Equitalia per le imposte comunali”). Oltre seimila enti locali, su ottomila, hanno già deciso di valersi di differenti società di riscossione. Così Equitalia ha scritto ai sindaci chiedendo di non inviare più ruoli a partire dal prossimo 20 maggio.
Benché la dead line del vecchio sistema di riscossione tramite Equitalia fosse già nota dal 2005 (posticipata puntualmente da una serie di proroghe), gran parte dei Comuni non ha ancora provveduto a nominare il successore dell’impopolare agente per al riscossione.
La conseguenza è che tutte le multe notificate in questi giorni non potranno essere riscosse perché non ci sarà un soggetto a cui inviare i relativi ruoli e che ne curerà la riscossione. Chi, dunque, in passato, pagava – sia pure a malincuore – le contravvenzioni in modo spontaeo, perché sotto “minaccia” della cartella esattoriale, oggi potrebbe non sentire più questa necessità.
Insomma, circa un miliardo e mezzo di euro delle entrate dei nostri Comuni (a tanto ammontano le multe contestate) sono rimesse, allo stato attuale, al “buon cuore” dei cittadini. E non è difficile immaginare quali possa essere la risposta degli automobilisti.
La situazione è tanto grave e urgente (circostanza tutt’altro che insolita in Italia) da far presumere che arrivi un’ulteriore proroga.
Nel frattempo, cosa conviene fare al cittadino che trovi sul parabrezza l’odiata velina verde? Forse attendere l’evolversi della questione. Ma non troppo: i termini per impugnare i verbali restano pur sempre di trenta giorni soltanto.