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JOSEFA IDEM: I DOCENTI DI SCIENZE MOTORIE SERVONO GIÀ ALLA PRIMARIA

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Per il nuovo ministro per le Pari opportunità e per lo Sport, ospite a “Che tempo che fa”, è un passaggio fondamentale se si vuole far crescere la cultura sportiva: le attuali maestre sono bravissime, ma non sono specialiste. Poiché la novità riguarderebbe 130mila classi, per lo Stato la spesa sarebbe di circa 250 milioni di euro. A meno che le due ore a settimana si tolgano alle docenti oggi in organico.
Non bastano le palestre adeguate e a norma. Le scuole italiane necessitano della “presenza di laureati in scienze motorie”. Ad iniziare dalla scuola primaria, dove oggi invece l’attività motoria è affidata alle maestre non specializzate.
A rilanciare l’idea dei docenti specializzati a partire delle ex elementari è stato il nuovo ministro per le Pari opportunità e per lo Sport Josefa Idem: ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, la campionessa olimpica ha spiegato che per far crescere la cultura sportiva “bisogna partire dalle scuole elementari”, e a questo scopo nel primo ciclo di istruzione vanno garantite oltre a palestre adeguate anche professionisti della cultura dello sport.
Josefa Idem ha aggiunto che la sua proposto non è una critica contro l’attuale modello formativo: “le maestre sono bravissime, ma non sono specialiste”.
Sull’auspicio del ministro plurimedagliato siamo tutti d’accordo. Chi potrebbe dire, infatti, che i bambini tra i 6 e gli 11 anni non abbiano bisogno di maggiori attenzioni per coltivare la loro attività fisica? Recenti studi, ricordiamo, hanno appurato che è proprio questa la fascia d’età che si apprendono movimenti e nozioni con maggiore facilità rispetto a tutte le altre. E che dire dell’importanza dello svolgere della sana attività motoria già in tenera età, anche al fine di prevenire l’obesità e assumere sani stili di vita?
Il problema è allora solo uno: come al solito, mancherebbero i fondi. Facciamo quattro conti. Quest’anno sono state attivate in tutta Italia 132.193 classi di primaria in tutta Italia. Considerando che l’attività motoria con il docente specialista dovrebbe continuare a prevedere due ore a settimana d’insegnamento, sarebbero circa 11mila gli insegnanti che occorrerebbero. Calcolando che lo stipendio annuale iniziale, comprensivo di oneri fiscali e previdenziali, si aggira sui 23mila euro aunnui, l’impegno economico per lo Stato sarebbe di almeno 250 milioni di euro. Una cifra non proprio irrisoria. A meno che non si voglia introdurre il nuovo docente specializzato di educazione fisica ed annullare la spesa che abbiamo appena quantificato sottraendo le ore dalle maestre oggi in organico. Un’eventualità che in tempi di “magra” come quelli che viviamo da alcuni anni non ci sentiamo affatto di escludere. Anzi….
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