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PART-TIME PER CHI È VICINO ALLA PENSIONE PER CREARE POSTI PER I PRECARI

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Il senatore PD Giorgio Santini ha già presentato un disegno di legge sullo stesso argomento che riguarda però solo il settore privato. Ma la Fgu-Gilda ne chiede l’estensione al comparto scuola.
Nel discorso di insediamento a capo del governo delle larghe intese Enrico Letta  ha fatto un ragionamento condivisibile e di buon senso. In quel discorso ha usato il termine “staffetta generazionale”, per risolvere due problemi con un solo provvedimento.
Infatti la “staffetta generazionale” darebbe la possibilità al lavoratore anziano, con meno di cinque anni alla pensione, di potere accettare il part time fino alla fine della carriera. Stipendio ridotto ma anche meno ore di lavoro, con possibile compensazione pensionistica sulle ore lasciate part-time. In cambio, sulle ore lasciate libere si potrebbe assumere con contratto a tempo indeterminato un lavoratore precario che avrebbe a suo volta come tutor per l’anno di prova lo stesso lavoratore anziano che ha deciso per la riduzione delle ore settimanali di lavoro.
Questa proposta, che pochi giorni fa è stata rilanciata anche per il mondo della scuola dal Coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio, potrebbe essere uno degli argomenti di discussione nel ritiro del fine settimana previsto per la squadra di governo.
Su questa proposta di buon senso, vista l’eccessiva rigidità della legge Fornero e il problema di reclutamento del personale precario, è già pronto un disegno di legge, che – si dice – lo stesso Letta condividerebe pienamente.
Il disegno di legge in questione è opera del senatore PD Giorgio Santini ex sindacalista della Cisl e prevede che i contributi pensionistici delle ore lasciate dal lavoratore anziano sarebbero comunque pieni con la differenza pagata dallo Stato. É anche prevista la discrezionalità del lavoratore anziano a richiedere un anticipo dell’ assegno pensionistico, a compensare la decurtazione stipendiale, ma questo assegno sarebbe poi scalato anche ratealmente al momento della pensione vera e propria. Per il momento il disegno di legge è rivolto esclusivamente alle aziende private, ma la Gilda insegnanti lo vorrebbe estendere alla scuola.
Ma quali sarebbero le ricadute di un’operazione del genere? Quali sarebbero i costi per creare circa 100 mila posti part- time o 50mila interi?
Con una seria incentivazione al part-time, una legge di questo tipo applicata al settore della scuola potrebbe produrre ipso-fatto circa 140 mila posti part-time, con  un costo di circa un miliardo di euro all’ anno. L’ostacolo a questo disegno di legge si chiama ancora una volta Mef. Infatti, in questo momento, il ministro dell’Economia  Saccomanni ha un’altra grossa grana da risolvere, e cioè quella di trovare i soldi per garantire il rifinanziamento della cassa integrazione. Il rischio che il testimone della staffetta generazionale rimanga ancora nelle mani dei lavoratori anziani è molto alto e conseguentemente i precari dovranno ancora attendere.
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