Condividiamo pienamente le ragioni che hanno portato il Tar della Toscana ad annullare il concorso per nominare 105 presidi”. La Gilda degli Insegnanti si schiera al fianco della decisione assunta dal tribunale amministrativo con la sentenza del 19 aprile scorso, definendo “inammissibili le leggerezze commesse nella gestione della procedura concorsuale”.
“L’amministrazione scolastica – afferma la Gilda – si è resa protagonista dell’ennesima brutta figura, gettando discredito sulla figura dei dipendenti pubblici le cui prestazioni, proprio in questo periodo, sono oggetto di un acceso dibattito riguardante la loro valutazione. E’ scandaloso – sottolinea il sindacato – come tante risorse economiche, intellettuali e professionali siano state dissipate da prassi che denotano una superficialità sfociata addirittura nell’illegittimità“.
“Centinaia di concorrenti si sono preparati duramente, e purtroppo inutilmente, per le prove scritte e lo Stato dovrà sborsare non pochi soldi per pagare le spese processuali a cui è stato condannato (3000 euro per ogni sentenza, e se ne preannunciano molte altre ancora). Senza considerare – aggiunge la Gilda – i costi che dovrà sostenere l’Avvocatura dello Stato, un organismo pagato dal cittadino con le proprie tasse ma che si erge a difensore di un’amministrazione indiscutibilmente colpevole di non aver proceduto secondo la legge. Per non dimenticare le 105 scuole che si ritrovano adesso senza un dirigente scolastico“.
Roma, 23 aprile 2013