fbpx

Formazione professionale in Sicilia, qualche buona notizia. Ma la FLC è insoddisfatta

1439

Dalla stampa online di ieri e da quella di oggi apprendiamo che l’Assessore Scilabra, attraverso la voce del Capo di Gabinetto dell’Assessorato alla Istruzione e formazione, Olimpia Campo, chiarisce che la rivoluzione annunziata dal Presidente Crocetta nel settore della formazione professionale avverrà attraverso il “Piano Giovani”, che vale 450 milioni e, “alla base del quale – afferma Campo – ci sono circa 280 milioni, come in passato, per finanziare i corsi. A questi si aggiungono circa altri 170 milioni per favorire l’inserimento nelle imprese dei corsisti, ed altre novità.” Leggi il comunicato della CGIL Sicilia.

 

Queste dichiarazioni, nei fatti, coincidono con quanto ha sostenuto la FLC CGIL nei recenti confronti con l’Amministrazione, e già nella audizione del 26 marzo scorso all’Assemblea Regionale siciliana.

All’assessore che si domandava, replicando alle nostre iniziative ed alle nostre dichiarazioni, dove fosse stata la CGIL quando si consumava lo sfascio del sistema della formazione professionale in Sicilia, vogliamo solo ricordare che ben da prima che iniziasse la sua carriera di rappresentante degli studenti, che la ha poi portata alla responsabilità istituzionale che oggi ricopre – e per la quale merita il rispetto dovuto alle istituzioni – la FLC e la CGIL erano, da anni, impegnate nella denuncia delle distorsioni  e nelle azioni per fare uscire il settore dal binario morto nel quale era finito, e lo testimoniano i tanti documenti sindacali, ma anche le dichiarazioni a verbale che risultano agli atti della Commissione Regionale per l’Impiego, e delle tante audizioni nelle commissioni di merito dell’ARS.

Per questo, ribadiamo che l’Avviso 20 non è un totem, lo consideravamo solo uno strumento tecnico per poter utilizzare le risorse comunitarie riprogrammate e destinate all’occupazione e alla formazione dei giovani come indicato dall’UE. Da qui il “Piano Giovani” che non è la scoperta dell’ultima ora, ma un obiettivo strategico individuato dal passato governo di concerto con le organizzazioni sindacali ed il partenariato sociale presente nel Comitato di sorveglianza del PO FSE Sicilia.

Se adesso l’assessore Scilabra “scopre” il “Piano Giovani” e con esso finanzia il prossimo anno formativo, comunque si chiami, senza soluzione di continuità per la FLC CGIL va bene. Così come va bene mettere il personale in formazione senza però incappare nella norma rigorosa degli “aiuti di stato” dell’FSE e senza pensare a “indennità dignitose”, che suonano di “assistenza”, ma ai salari previsti dal contratto collettivo di lavoro, che prevede anche la possibilità della formazione in servizio.

La FLC tuttavia mette in guardia il Governo dall’avventurarsi in nuovi bandi che potrebbero portare via il tempo, che non c’è più, e lo invitano a valutare bene gli strumenti già disponibili recuperando il ritardo – quello sì, colpevole – che nel frattempo si è accumulato per non avere affrontato per tempo i problemi.

Problemi che non sembrano essere stati affrontati per tempo nemmeno dall’altro assessore interessato all’altra filiera del sistema della formazione professionale. Infatti l’assessore Bonafede tace e si defila, mentre la dirigente Corsello rilascia dichiarazioni “tranquillizzati” sul futuro degli sportelli multifunzionali, dichiarazioni che purtroppo non ci tranquillizzano affatto, perché vediamo l’amministrazione competente afflitta da una strana inerzia, e constatiamo che i lavoratori rimangono sempre privi delle retribuzioni, che ritardano perché gli enti continuano ad attendere i saldi della seconda annualità a causa di duplicazioni e farraginosità delle procedure, e, soprattutto, privi di una prospettiva certa per il futuro.

La FLC avverte inoltre come gli inviti dell’assessore agli enti gestori a non procedere negli annunziati licenziamenti, sinora non sembrano avere sortito effetti, in quanto, e nonostante la FLC e altre organizzazioni sindacali abbiano già chiesto la revoca delle procedure negli esami congiunti avviati, la richiesta non è stata accolta dalle parti datoriali, mentre continua l’elenco dei soggetti che formalmente aprono le procedure, ragione per la quale i numeri annunciati dalla FLC e dalla CGIL nella conferenza stampa dello scorso giovedì 11 aprile, sono, semmai, aumentati.

Certamente di almeno altre 169 unità, per le quali è stata avviata la procedura di licenziamento dal Ciofs lo scorso venerdì 12 aprile. Ciò è tanto più grave, in quanto il Ciofs, ente di tendenza confessionale che si occupa in prevalenza di azioni formative nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale, la terza filiera del sistema, è stato nel recente passato protagonista, insieme agli altri enti associati nel CONFAP, di una interlocuzione diretta con il Presidente Crocetta, nel corso della quale erano stati assunti impegni dagli assessori ai rami, impegni che riguardavano la chiusura delle rendicontazioni pregresse e la liberazione di risorse bloccate da anni, per le quali l’assessore Scilabra si era impegnata personalmente, insieme con la dirigente Corsello che, ad interim, dirige materialmente gli uffici del dipartimento. Evidentemente alle rassicurazioni non sono seguiti atti concreti, e temiamo che altri enti interessati alla filiera della I e FP, a breve, possano seguire l’esempio del Ciofs.

In ultimo, desideriamo rassicurare l’assessore Scilabra che la FLC e la CGIL saranno sempre nei luoghi opportuni, nelle piazze come ai tavoli delle trattative, per difendere in maniera trasparente i legittimi – e non corporativi – interessi dei lavoratori e dei cittadini del paese, coerenti e libere da condizionamenti come sono state sempre, anche nei periodi più bui della nostra storia, che per la CGIL conta ben 106 anni.

In questo articolo