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SALVATORE GIULIANO STA CAMBIANDO LA SCUOLA ITALIANA

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Non è un ministro, non è un bandito, non è un parlamentare. È il preside dell’ITIS Maiorana di Brindisi, milletrecento studenti (sono raddoppiati in quattro anni).

Ha 46 anni e si è inventato un metodo (“book in progress”) per portare la scuola nel futuro senza chiedere il permesso a nessuno, ma con la collaborazione di docenti e famiglie. Tutto è iniziato nel 2009 quando, di ritorno da una missione al MIT di Boston, disse a colleghi e professori: i libri di testo scriviamoli (e stampiamoli) noi. E con i soldi risparmiati le famiglie diedero ai figli un computer. Ecco come ha fatto:

“Abbiamo costituito, dichiara il dirigente, una rete di un centinaio di scuole che hanno aderito al progetto Book in Progress. Ed è appena partito anche il primo ciclo medie ed elementari. L’obiettivo non è solo un nuovo modo di creare contenuti digitali, ma un nuovo modo di stare in classe.

La garanzia del libro scolastico non è mai stato l’editore, ma il docente. L’autorevolezza del libro, per gli studenti, passa sempre dal loro professore. Book in progress non è un prodotto, ma un’idea, un nuovo modo di vedere la didattica.

Il docente oggi dovrebbe adattare le lezioni e i materiali didattici sulla base dello sviluppo del dialogo con i ragazzi durante l’anno. I ragazzi di un banco sono diversi da quelli del banco a fianco e i contenuti non possono non tenere conto delle diverse velocità di apprendimento di ciascuno. Per questo il libro deve essere in progress.

In Italiano e Matematica abbiamo avuto un risultato di tutto prestigio, segno che questa nuova didattica funziona. La tecnologia non può essere il punto di arrivo, ma uno strumento per un impianto didattico differente.

È una lezione circolare non più frontale. È la cattedra che non sta più in alto. Quest’anno abbiamo invertito il tempo e lo spazio. Abbiamo concentrato le discipline in quattro classi e in due cicli. I ragazzi sanno in largo anticipo quando saranno esaminati. I docenti si scambiano gli studenti per gruppi di competenze. I docenti ti mandano a casa tutti i materiali su cui studiare. A scuola si fanno esercitazioni. La classe diventa un laboratorio. E la cosa bella sai cos’è? È che ci divertiamo da matti. Non è solo lavoro, se fosse lavoro saremmo impazziti. Ci divertiamo e ci appassioniamo vedendo i ragazzi come apprendono”.

 

Redazioneasasisicilia@alice.it

www.asasicilia.org

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