Il Ministero non tiene conto delle conseguenze di spending review e legge di stabilità su scuole e lavoratori. Necessario, anche, ristabilire corrette relazioni sindacali.
Nella mattinata di ieri, 13 marzo, è proseguito al MIUR l’incontro di informativa iniziato il 27 febbraio e che prevedeva la trattazione dei seguenti punti:
- pagamento dei supplenti
- pagamento delle ferie ai supplenti
- retribuzione per lo svolgimento delle funzioni superiori
- dematerializzazione e potenziamento sistema informativo
- emanazione linee guida nazionali sul ricorso al mercato elettronico.
Nell’incontro sono stati trattati solo i primi due punti, sugli altri ci sarà un nuovo incontro il 19 marzo. Prima di entrare nel merito dei temi all’ordine del giorno, si è affrontata la questione delle risorse relative alla contrattazione di istituto, su cui è stata firmata una dichiarazione congiunta.
I sindacati hanno anche posto la necessità di ripristinare corrette relazioni sindacali. La FLC CGIL, in particolare, ha criticato la prassi dell’amministrazione di dare indicazioni alle scuole e ai dirigenti sulle materie contrattuali senza alcun confronto preventivo. L’amministrazione si è impegnata a confrontarsi sul tema.
Sul pagamento dei supplenti l’amministrazione ha chiarito che:
- la restituzione alle scuole dei pagamenti fatti direttamente (per le supplenze del 2012) avverrà dopo aver effettuato una serie di verifiche sulle somme impegnate (lordo dipendente e oneri a carico dello Stato) e dopo aver chiesto la correzione di errori che, secondo l’amministrazione, riguardano molte scuole;
- l’assegnazione dei fondi per il 2013, integrativi della prima comunicazione, avverrà al termine di un controllo dei contratti inseriti a SIDI, per assicurare il pagamento dell’esatto importo, per avviare una procedura che l’anno prossimo entrerà in vigore (inserimento nel sistema informatico, da parte delle scuole, dei dati relativi al contratto e non più degli importi da pagare) e per controllare l’effettiva esigenza di una integrazione del finanziamento.
Su entrambe le questioni abbiamo espresso il nostro dissenso.
La restituzione delle somme anticipate dalle scuole non può seguire procedure centralizzate che escludano per tutte l’esistenza di errori. Il centralismo del MIUR sulle risorse finanziarie non solo si alimenta di una continua critica dell’operato delle scuole e di una forte sfiducia nei loro confronti, ma di fatto è inefficiente perché rallenta i tempi e le modalità di restituzione di somme che sono indispensabili per il funzionamento delle scuole.
Il percorso scelto per l’integrazione dei fondi necessari per il 2013 produrrà ritardi nel pagamento dei supplenti che i lavoratori non possono sopportare e trova motivazione sulla necessità dell’amministrazione di far funzionare il sistema. Qualsiasi necessità abbia l’amministrazione non può essere scaricata sui precari della scuola.
Riteniamo indecoroso l’atteggiamento del MIUR ossessionato solo da una serie di controlli mentre ci sono lavoratori che non riscuotono da mesi stipendi per prestazioni effettuate.
Sulla monetizzazione delle ferie dei supplenti l’amministrazione ha dichiarato di aver ottenuto, per le vie brevi, un parere dall’Ufficio Legislativo del MIUR e dagli Uffici del MEF e che a breve manderà una circolare alle scuole della quale darà informazione alle organizzazioni sindacali. Nella circolare ha anticipato che comunicherà alle scuole e ai dirigenti il divieto di monetizzare i giorni di ferie corrispondenti ai giorni di sospensione delle lezioni e che tale divieto sarà applicato dal 1 gennaio 2013. Sul periodo dal 1 settembre 2012 al 31 dicembre 2012 l’amministrazione non ha dato chiarimenti.
Tutti i sindacati hanno manifestato il proprio totale dissenso da una lettura errata, da parte del MIUR, della legge di stabilità 2013 (art. 1, comma 56) che stabilisce senza dubbio alcuno che “le clausole contrattuali contrastanti sono disapplicate dal 1 settembre 2013”.
La FLC CGIL ha ribadito la propria opposizione all’ingiustizia introdotta a danno dei supplenti dalla spending review, solo parzialmente corretta dalla legge di stabilità, ed ha annunciato checontrasterà, anche attraverso i ricorsi alla magistratura ordinaria, ogni interpretazione ulteriormente lesiva dei diritti dei lavoratori precari.