Esprimiamo soddisfazione per la decisione del Ministero dell’Istruzione che, a firma del Dirigente della Direzione Generale del Personale, dott. Chiappetta, ha emanato quest’oggi una formale nota con la quale ufficialmente, dopo le pressioni della delegazione nazionale della FLC CGIL, si deve considerare conclusa la vicenda dei licenziamenti che USR Puglia e USP Bari stavano per avviare ai danni del personale docente e ATA di ruolo per eseguire 14 sentenze di stabilizzazione pronunciate dai giudici del lavoro di Trani e passate in giudicato.
Come FLC CGIL siamo lieti che il Ministero abbia riconosciuto, come avevamo evidenziato nel nostro atto di diffida inviato a USR e USP lo scorso 11 febbraio, che le sentenze “non possono incidere negativamente su diritti quesiti e intangibili di personale assunto a tempo indeterminato”, dipendenti assunti per ordinario e legittimo scorrimento delle graduatorie provinciali. Anche se sul piano amministrativo si tratta della risposta a un quesito posto dall’USR Puglia, dobbiamo intendere che la comunicazione arrivata in queste ore a firma del Direttore Generale del MIUR ponga finalmente conclusione a questa vicenda che aveva toccato in questa settimana 41 lavoratori (tutti collaboratori scolastici), raggiunti da avvisi di avvio del procedimento che in 5 casi comportavano la trasformazione del contratto da tempo indeterminato a tempo determinato e in 3 casi addirittura il licenziamento dei precari assunti con nomina annuale. In tutti gli altri casi il principio di inviolabilità del contingente avrebbe comportato la posticipazione della decorrenza giuridica della nomina in ruolo con rilevanti conseguenze sotto il profilo giuridico ed economico che la FLC CGIL ha lamentato nuovamente nell’ultimo incontro di questa mattina presso il Provveditorato di Bari.
In tutte le varie riunioni, presso l’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale, le delegazioni della FLC CGIL hanno sollevato i vari aspetti della problematica: dall’assenza di un’adeguata informativa sindacale su numeri e procedure adottate, al rischio di allargare ulteriormente il contenzioso piuttosto che ridurlo, dalla violazione dei più elementari principi di giustizia e di merito, alla complicazione amministrativa che si sarebbe prodotta adottando la “soluzione dei licenziamenti”. Abbiamo anche ricordato all’Amministrazione l’origine del contenzioso seriale (il collegato lavoro di Sacconi del 2010 che determinava l’estinzione dei diritti dei lavoratori sui contratti pregressi, un colpo di spugna per tutti i precari) e abbiamo evidenziato il suo aggravamento, dipeso dalla mancata soluzione del problema dell’abuso da parte del MIUR dei contratti a tempo determinato e del lavoro precario, anche quando oggettivamente non necessario.
A tutti i livelli dell’Amministrazione la FLC CGIL aveva preannunciato l’intervento anche sul Ministero dell’Istruzione, prontamente arrivato con l’inequivocabile chiarimento contenuto nella nota n. 2445 di quest’oggi.
Come sempre, anche in questo caso, la FLC CGIL continuerà a monitorare tutti i passaggi conseguenti che l’Amministrazione dovrà attivare, a cominciare dalla revoca delle 41 comunicazioni di avvio del procedimenti, allo scopo di tutelare tutto il personale coinvolto nella vicenda e assicurare il rispetto dei diritti dei lavoratori, licenziati e stabilizzati, senza alcuna distinzione.
FLC CGIL PUGLIA
Paolo Peluso
FLC CGIL BARI
Claudio Menga