Nulla di fatto oggi al Tavolo Tecnico Regionale sul dimensionamento della rete scolastica siciliana. In verità, se questo è il buongiorno … tanto vale ricominciare tutto daccapo! L’Amministrazione regionale non ha presentato una sua proposta strutturata ed organica e si è limitata ad ascoltare le doglianze dei convenuti che certamente non hanno gradito affatto questa invisibilità di proposte a Tavolo convocato. Meno che mai hanno gradito le spupazzate multimediali organizzate per la circostanza che avrebbero dovuto sostituire, e non integrare, il cartaceo, privando i convenuti non solo di un confronto frontale fra le operazioni condotte nelle varie province, ma anche di una verifica doverosa con le varie realtà da essi rappresentate.
Si vede proprio che i fautori della proiezione-spettacolo non sanno neppure lontanamente cosa significhi fare una comparazione di dimensionamento tra realtà diverse, nella logica di un bilanciamento regionale e soprattutto non sanno quante volte, spesso, si deve tornare indietro per evitare che ciò che si è negato oggi qua, risulti concesso là domani, e viceversa. E tutto questo a prescindere dei criteri generali, magari applicati secondo una logica ragionieristica esasperante.
Da qui la richiesta, quasi unanime, di acquisire formalmente le proposte e di rinviare le riunioni programmate, nella consapevolezza comune che se dovesse andare avanti così si sarebbe passati da un formalismo tecnicistico aberrante, quanto poco positivo, dell’anno scorso ad un’improvvisazione diffusa e galoppante di quest’anno.
E l’Assessore? Dopo brevi saluti oggi ha lasciato il Tavolo come se la questione non la riguardasse affatto. Nella prima riunione è arrivata a fine della discussione; oggi se ne è andata prima dell’inizio.
A parte la delega conferita ai suoi valenti collaboratori, è scontato che la presenza dell’Assessore rivesta una rilevante importanza politica, rinforzata anche dall’assertività delle sue dichiarazioni e che vanno certamente molto oltre i numerini per costruire istituzioni scolastiche stabili o gli scontati giochini-ammazza-presidenze, solo per salvarne una a scapito di altra ignora o incolpevole, secondo logiche di parte che, se dovessero inverarsi, non collimerebbero affatto con i criteri dichiarati dall’Assessorato, partecipati al Tavolo Tecnico e poi pubblicati nel sito ufficiale. (ninni bonacasa)