Ha comunicato che è stata predisposta una proposta di piano e precisato che essa sarebbe stata proiettata, e non generalizzata anche su supporto cartaceo, in quanto era mancato il tempo per la stampa. Ha assicurato che sarebbe stato trasmesso il file agli indirizzi mail.
E’ stato sollevato il problema, da più parti, relativo alla difficoltà di esame di una proposta della quale, per ovvie ragioni tecniche, non poteva essere colto né il quadro generale né sarebbe stato possibile avviare facilmente il confronto anche all’interno delle singole parti rappresentative del tavolo per la responsabilizzazione dovuta ad una approvazione consapevole e ragionata.
Il dott. Giubilaro, ha posto l’accento sul metodo e sul merito precisando l’ufficio aveva lavorato fino alle 20.00 del giorno prima.
L’assessore regionale, intanto sopraggiunto, ha ribadito il carattere di discontinuità del lavoro svolto, rispetto ai precedenti, confermando che si sono evitate infiltrazioni non tecniche nell’intento di presentare un piano che fosse condiviso.
Intanto l’assessore regionale, affermando che lasciava la discussione in ottime mani, ha augurato un buon prosieguo dei lavori e si è allontanata.
Dopo un ampio giro di interventi il dott Giubilaro ha esposto il principio che ha ispirato il piano: l’obiettivo è di recuperare posti di lavoro per DS e DSGA, garantendone la presenza nelle scuole e per il personale ATA. Ha precisato che si pone la prospettiva di presentare la opportuna richiesta di organici al MIUR. Dunque da ciò l’accorpamento delle scuole sottodimensionate, per viciniori età e per territorialità. Per questo sono stati sentiti presidi e sindaci .
Il prof Piparo, dell’assessorato, ha aggiunto che l’assessore ha già pensato di formare un tavolo tecnico operante dal 1 marzo, proprio per determinare la fisionomia delle scuole siciliane, che va oltre il tecnicismo della dimensione numerica del dimensionamento.
Il dott Giubilaro ha continuato ribadendo che, visto che ha assunto per la prima volta la responsabilità del dimensionamento, ritiene di dover suggerire le soluzioni ad un problema articolato, che ha scoperto di enorme complessità, rimandando all’equilibrio tra logiche ed organici, tra teorie e pratica poiché ha rilevato in ogni parte ascoltata che c’è una identità molto forte nel personale che lavora nelle scuole e che le scuole rappresentano esse stesse spesso la storia di quel territorio.
Intanto è sopraggiunto il presidente della provincia di Palermo, dott G. Avanti, in qualità di presidente dell’Anci ed intervenendo nel dibattito ha sollecitato alcune riflessioni di metodo e di tempi, sottolineando che non si tratta di addebitare responsabilità ma di operare coerentemente con i buoni propositi.
Ha ricordato che nell’ultima riunione del tavolo tecnico dell’anno precedente ci si era assunti il compito di operare uno studio dei territori per la distribuzione geografica delle scuole che fosse collegata all’offerta formativa del territorio ed alla organizzazione possibile legata ai trasporti, alle strutture, alla didattica.
Ha ricordato che si erano garantiti tempi possibili per tale piano che non fossero condizionati da scadenze immediate e da quell’urgenza che, negli anni scorsi, ha sempre impedito di operare con razionalità evitando quel fare e disfare che è frutto di errori e genera errori.
Sottolinea una dimensione rilevante nel metodo registrato per l’odierno tavolo tecnico, in quanto ribadisce che si sono ascoltate molte parti ma in quanto Presidente della provincia di Palermo ed in quanto Presidente dell’ANCI, non è stato ascoltato né invitato ad alcuna proposta e persino la convocazione è stata inoltrata ad un indirizzo errato, di via Lazio, dove è notorio che non risiede la Provincia.
Ritenendo che ciò sia un grave difetto in quanto si trascura la dimensione della programmazione dei territori non solo nei piani precedenti ma anche nel metodo e nel merito, ha invitato a superare le richieste dei singoli, pur importanti, per recuperare il confronto e la condivisione utile alla prospettiva futura del buon funzionamento del sistema scolastico e dell’offerta formativa.
Ciò è possibile se l’assessorato si collega agli Enti deputati al governo dei territori e pone l’opportunità di mettere insieme le parti, a cominciare dalle istituzioni che appaiono essere elementi deboli sotto il profilo delle risorse economiche disponibili.
Ha auspicato in tal modo la possibilità di unire le risorse per riuscire a dare risposte. E’ intervenuto il presidente del consiglio scolastico provinciale lamentando la mancata consultazione del suo organismo da parte dell’assessorato.
Per quanto qualcuno abbia proposto di prendere visione comunque del file attraverso la sua proiezione, il dott. Giubilaro, in accoglimento delle obiezioni registrate, ha deciso di rimandare la consultazione del tavolo ai giorni di venerdì e lunedì, con orari differenti per ciascuna provincia, ma con no stop al fine di ultimare i lavori entro tali date nel rispetto della scadenza prevista per il 10 c.m.
I convenuti hanno approvato la decisione. La riunione si è sciolta.