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CONCORSO A CATTEDRA: GLI ESITI DELL’INCONTRO DI IERI AL MIUR

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eri l’atteso incontro dei sindacati coi dirigenti del Miur per mettere a punto: Concorso a cattedra, Clil, TFA, Pensioni, Classi di concorso, Dimensionamento. Punto per punto gli esiti della riunione. Presenti per l’Amministrazione: Stellacci, Chiappetta, Bruschi, Piscitelli, Palumbo, Palermo
Fonte: la tecnicadella scuola
Per quanto riguarda il Concorso, oggi sarà pubblicato il calendario delle prove che si svolgeranno dall’11 al 21 febbraio 2013 e sia in mattinata che nel pomeriggio.
Si potrà effettuare lo svolgimento simultaneo delle prove con orari diversi nel rispetto della cadenza degli ambiti disciplinari.
Saranno indette le prove scritte nei primi giorni per l’infanzia e la primaria, per la quale tuttavia è ancora aperto il problema della prova d’inglese. Dovrà essere il Comitato Tecnico Scientifico a prevedere un quesito su quattro di lingua oppure una parte di risposte delle quattro previste in lingua inglese.
Ai candidati sarà consegnato un format-foglio A4 su quattro o tre facciate, mentre è prevista una dotazione di fogli per ausilio da parte della commissione.
Quattro quesiti sono previsti per le discipline senza laboratorio e tre quesiti per le discipline che prevedono prove laboratoriali accessorie.
Non ci sarà necessità di portare il codice fiscale.
Si potrà portare calcolatrice scientifica solo per le discipline matematiche (non per economia aziendale), dizionari di italiano, dizionari monolingue.
Le prove dureranno 2 ore e mezza per le discipline che prevedono quattro quesiti e 2 ore per le discipline che prevedono tre quesiti.
Le prove saranno di norma effettuate nei capoluoghi di regione, ma bisognerà attendere il 25 gennaio quando saranno note le sedi.
Il 22 gennaio verranno sorteggiate le commissioni e solo successivamente ci sarà la possibilità di integrazione delle commissioni.
Non sarà previsto l’esonero per i commissari con indennità di funzione molto ridotte. Per ciò che concerne il problema sollevato da tutte le OO. SS. l’amministrazione ha riportato come comunicazione il parere negativo della funzione pubblica circa la possibilità delle RSU elette di poter svolgere tale ruolo in analogia con una nota ARAN del 2011 che equipara i rappresentanti RSU a dirigenti sindacali a tutti gli effetti.
Per quanto riguarda poi la delicata questione dei criteri di valutazione, il comitato tecnico scientifico presieduto dalla prof.ssa Aiello (Sapienza –Roma) ha comunicato i criteri di valutazione delle prove che saranno improntati sull’accertamento tanto sui contenuti disciplinari e sui contenuti professionali (conoscenze e competenze).
La griglia di valutazione prenderà in considerazione i seguenti parametri: pertinenza, correttezza linguistica, completezza e originalità.
Per ogni quesito la valutazione sarà effettuata con una valutazione da 1 a 10. Di fatto ogni risposta potrà dare fino a 2,5 punti, ma le commissioni, su valutazioni debitamente motivate, possono modificare gli indirizzi nazionali della commissione.
Per il momento non c’è nessuna griglia nazionale perché serve ancora il vaglio delle commissioni regionali. Manca ancora il parere del CNPI che è stato di fatto abrogato dal 1-1-2013 non essendo stata ricompresa nella legge mille proroghe la continuità delle funzioni dello stesso CNPI.
TFA e diritto allo studio. Sui TFA, domani l’amministrazione avrà un incontro decisivo con il Ministro. In particolare mancano norme chiare circa il diritto allo studio per i supplenti che rischiano di doversi licenziare per frequentare i corsi, mentre sui TFA speciali manca ancora il parere del defunto CNPI, delle commissioni parlamentari e della Corte dei Conti.
In concreto non ci sono più i tempi per una rapida approvazione per l’anno accademico in corso. Tutto viene rimandato al prossimo anno.
Pensioni: la piattaforma predisposta dal MIUR non funziona adeguatamente. Il Dott. Chiappetta propone uno slittamento di dieci giorni per ovviare ai problemi del sistema informatico.
CLIL per i licei linguistici: l’amministrazione ha predisposto una circolare che sarà emanata oggi per affrontare i problemi relativi all’introduzione della seconda disciplina non linguistica in altra lingua straniera. Nella circolare si fa riferimento ad un 50% delle ore curricolari dedicate la CLIL per la seconda lingua a partire dalla classe quarta. Su tale questione ci sono diverse interpretazioni. Si propone di definire la quota come indirizzo derogabile da parte delle singole istituzioni scolastiche che possono incrementare la quota prevista riconoscendo al collegio dei docenti centralità nell’ambito decisionale.
Classi di concorso: In premessa le OO.SS. evidenziano la carenza di canali di comunicazione con l’amministrazione che ha solamente messo a disposizione un indirizzo mail. L’amministrazione ha presentato solo oggi formalmente l’ultima bozza del decreto sulle classi di concorso, fatto che comporta la necessità di una analisi esaustiva del testo consegnato.
L’amministrazione ha difeso il metodo del decreto ministeriali interpretando la complessa situazione tecnico-giuridica definitasi dopo la scomparsa del CNPI.
E’ convinzione dell’amministrazione applicare l’art. 405 del d.lgs 297 che prevedeva l’uso del decreto per l’aggiornamento delle classi di concorso. L’arco temporale della delega prevista dalla riforma Gelmini sugli ordinamenti e le classi di concorso è scaduta. Perciò l’amministrazione, anche in applicazione dell’art.14 del D.L 95/2012 intenderebbe procedere speditamente senza aspettare ulteriori pareri.
Di fronte alle veementi e reiterate critiche e perplessità da parte di tutte le OO.SS. in particolare in relazione all’utilizzo dello strumento del decreto ministeriale che ha di fatto effetti importanti su reclutamento, TFA, graduatorie, lauree magistrali, ecc., l’amministrazione ha riconvocato una specifica riunione per giovedì prossimo.
Dimensionamento: il MEF non ha approvato l’accordo con le Regioni-Stato finalizzato a modificare l’organico della dirigenza scolastica. In questa situazione il compromesso è dare la scelta delle regioni mantenendo il numero definito da un divisore nazionale. E’ il MEF che impone di applicare i risultati dei tagli già effettuati facendoli diventare strutturai e obbligando una revisione del testo del decreto.
Le regioni autonomamente si sono organizzate per stabilire che, in ottemperanza delle sentenze della Corte Costituzionale, tutti i comprensivi siano determinati con criteri scelti dalla regione per poi procedere a compensazioni in particolare nel settore della secondaria di secondo grado.

I sindacati tuttavia, hanno preso atto delle difficoltà in cui versa l’amministrazione nell’affrontare le problematiche complesse e che mancano evidentemente di un chiaro indirizzo politico.
In particolare fanno rilevare che per le classi di concorso sia necessario provvedere ad un riordino solo con strumenti di natura legislativa che sappiano affrontare contestualmente i temi dei contenuti disciplinari, del reclutamento, della definizione degli organici, delle graduatorie, dei percorsi abilitanti previsti con i TFA, ecc.
Provvedere ora con decreto rappresenta, di fronte ad un atto apparentemente tecnico, ma essenzialmente politico, una strumentale forzatura inaccettabile in una fase in cui il governo e il ministro può e deve operare solo per l’ordinaria amministrazione dopo la crisi istituzionale e prima delle elezioni.
Si rendono anche conto che i TFA speciali vengono rimandati a date future a causa della distanza siderale del settore universitario dai problemi reali della scuola con un ministro che non è riuscito e non riesce ad essere attore di atti di indirizzo unitario. In questo contesto appare inaccettabile, sottolineano le Oo.Ss., che non siano ancora stati affrontati i problemi gravi che i docenti precari che intenderebbero frequentare i TFA senza alcun riconoscimento del diritto allo studio. Si attendono dunque da parte dell’amministrazione risposte certe evitando il solito scaricabarile tra istruzione e università.
Ma il MIUR non dovrebbe essere un ministero unitario con scuola e università all’interno di un solo sistema?

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