Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI), decaduto per mancata proroga, fino al 31 dicembre scorso svolgeva un lavoro oscuro sconosciuto ai più.
Oltre ai pareri per le iniziative di politica scolastica del ministro, in funzione di ‘consiglio della corona’, il CNPI si occupava, infatti, di alcuni particolari aspetti critici della carriera del personale scolastico interessati prevalentemente ad aspetti disciplinari.
Esprimeva pareri obbligatori “sui ritardi di promozione, sulla decadenza e sulla dispensa dal servizio, sulla riammissione in servizio del personale ispettivo e direttivo di ruolo delle scuole e istituti di ogni ordine e grado e del personale docente di ruolo della scuola secondaria superiore; sulla utilizzazione in compiti diversi del personale dichiarato inidoneo per motivi di salute”.
Esprimeva addirittura pareri vincolanti “sui trasferimenti d’ufficio del personale direttivo e del personale docente di ruolo degli istituti di istruzione secondaria superiore … per accertata situazione di incompatibilità di permanenza nella scuola o nella sede”.
I consigli di disciplina all’interno del CNPI si esprimevano sui procedimenti disciplinari riguardanti il personale docente delle scuole secondarie superiori.
Ora che il CNPI non c’è più, che fine faranno le pratiche di contenzioso sospese e i provvedimenti disciplinari irrogati in periferia prossimi ad essere impugnati, nonché quelli che nasceranno nei prossimi mesi?
È difficile rispondere con sicurezza, ma quasi certamente non avranno seguito, e tutte le impugnative si fermeranno dove sono arrivate. Chi cercava giustizia dal CNPI dovrà rassegnarsi a tenersi quanto deciso in primo grado.
tuttoscuola.com | lunedì 7 gennaio 2013 |