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PRESTO TFA SPECIALI PER L’ABILITAZIONE

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Ne dà notizia il senatore della Lega Mario Pittoni. Si potrà accedere anche con 360 giorni di servizio. Resta irrisoloto il nodo complessivo del reclutamento del personale docente che dovrà essere affrontato nella prossima legislatura.
Entro poche settimane potrebbero prendere avvio anche i cosiddetti Tfa speciali, ovvero sia corsi per il conseguimento dell’abilitazione ai quali si potrà accedere senza dover passare attraverso le forche caudine delle prove preselettive.
Lo annuncia il senatore della Lega Mario Pittoni che segnala che il parere favorevole del Consiglio di Stato starebbe già per essere trasmesso al Ministero dell’Istruzione.
A quel punto saranno necessari ancora i pareri delle Commissioni parlamentari che però potranno lavorare in parallelo e portare quindi a termine il proprio lavoro in poco tempo.
“Le Commissioni – spiega il parlamentare –
 sono già state allertate. Dopo la sessione di Bilancio, che impegnerà tutta la prossima settimana, avremo due settimane, prima delle feste natalizie, per “chiudere” il provvedimento sui Tfa speciali”.
Secondo Pittoni, inoltre, l’accesso ai Tfa speciali potrebbe essere garantito anche a tutti gli insegnanti che hanno maturato 360 giorni di servizio (attualmente è previsto invece il “tetto” dei tre anni).
In questo modo, osserva Pittoni, si modifica la situazione attuale: “La “paura” di numeri troppo elevati ha spinto infatti il ministero a inserire paletti eccessivi per l’accesso ai corsi abilitanti, non riconoscendo il riferimento ai 360 giorni (sempre utilizzato dal 1971), corrispondenti a 2 anni scolastici”. 
Ma il problema vero resta quello di una riforma complessiva del sistema di reclutamento.
“D’altronde – sottolinea Pittoni –
 i dati internazionali  dimostrano inequivocabilmente che i sistemi scolastici migliori sono proprio quelli dove si presta particolare attenzione al reclutamento. I dati più recenti hanno evidenziato che Finlandia e Corea del Sud sono ai primi posti delle classifiche internazionali: si tratta di sistemi diversi fra di loro per molti aspetti ma accomunati da metodi di reclutamento del personale docente molto rigorosi”.
Ormai la legislatura è virtualmente conclusa e non è pensabile che possano esserci ancora provvedimenti legislativi su questo punto che però sarà quasi certamente uno dei temi della prossima campagna elettorale.
“Personalmente mi auguro anche che sia una delle prime questioni da affrontare in Parlamento subito dopo le elezioni – conclude Pittoni –
 Perché per me non ci sono dubbi: nella scuola il reclutamento condotto su base meritocratica è la madre di tutte le battaglie”. 
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