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Scatti e Fondo: il quadro delle risorse

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Dopo l’incontro di ieri a Palazzo Chigi si sono diffuse ‘mille voci’, alcune messe in giro ad arte, riprese anche da riviste
specializzate che ritengono di sapere, già dove graveranno le riduzioni del fondo, fino alle tesi che prefigurano il totale
utilizzo delle risorse contrattuali del fondo di istituto, che lascerebbero le Istituzioni scolastiche senza risorse sufficienti
a remunerare le prestazioni aggiuntive del personale, con ipotetico danno per la qualità dell’offerta formativa.
Per questo motivo, come è nostra abitudine, abbiamo definito la seguente scheda di approfondimento che riporta la
questione nel corretto alveo informativo, nella consapevolezza che la stessa informazione è fondamentale per chiarire
la positività della nostra azione sindacale, tutta tesa a risolvere concretamente problemi in un contesto finanziario e
politico di particolare difficoltà.
Le risorse del MOF
Le risorse contrattuali da cui attingere per recuperare le somme necessarie a pagare gli “scatti” e i relativi
arretrati sono quelle del MOF che comprendono oltre al FIS propriamente detto (circa 1.000.000.000,00);
– le Funzioni strumentali del personale docente (circa 93.000.000,00);
– Incarichi specifici del personale ATA (circa 53.300.000,00);
– Attività complementari di Educazione Fisica (circa 60.600.000,00);
– Ore eccedenti sostituzione colleghi assenti ( circa 29.300.000,00);
– indennità e compensi vari (circa 840.000,00);
– aree a rischio ( circa 53.200.000,00)
TOTALE complessivo, circa 1.300.000.000,00, al netto della decurtazione prevista dalle norme di legge.
Le risorse derivanti dai risparmi del 30%
Anno 2010 risparmi 30% 351.000.000,00
320.000.000,00 Utilizzati per gli “scatti” del 2010
Anno 2011 risparmi 30% 55.000.000,00
31.000.000,00 rimanenza anno precedente
7.000.000,00 economie FIS per riduzione di personale
Totale 93.000.000,00
Risorse occorrenti per il recupero anzianità
Anno 2011 93.000.000,00
Anno 2012 tra 250 e 300 milioni In sede Aran si potrà definire un’intesa che, rifacendo i conti alla virgola, consentirà il recupero delle anzianità relative
al 2011, con i relativi arretrati oltre al riconoscimento dell’anno di anzianità per tutto il personale.
Si tratta di una vera fase contrattuale. Si tratta in sostanza, ovviamente, non di togliere soldi ai lavoratori ma di
spostare quote di risorse accessorie che non vanno a tutti sullo stipendio tabellare e sul riconoscimento dell’anzianità.
Si tratta di prerogative e volontà negoziale, la cui valutazione sarà fatta in considerazione del merito, anche perché
spesso, anche nelle assemblee, ci sono venute richieste di spostare risorse dal Fondo allo stipendio base.
Non c’è nessuna conclusione già preventivata. Vero è che se non ci fosse questo Atto di Indirizzo, non ci sarebbe
alcuna possibilità di recupero degli “scatti”, con la conseguenza che sarebbe definitivamente espunto il principio
stesso che sottende le progressioni di anzianità (come il Governo ha cercato di fare fino all’ultimo) con ripercussioni
anche sull’esito del prossimo contratto nazionale, oltre che sancire definitivamente la riduzione dello stipendio base
in godimento previsto dal contratto vigente. E’ infatti evidente che non realizzando il recupero del gradone 2011,
sarebbe impossibile quello del 2012.
Infine, ove non utilizzassimo i risparmi del 30%, pari a i 93.000.000,00, per l’anno 2011, a cui si dovranno aggiungere
anche quelli del 2012, sicuramente sarebbero fondi utilizzati per altro, fuori o dentro al comparto, ma in assenza di
contrattazione, fuori dalla nostra disponibilità.
Occorre considerare che da una stima prudenziale, ogni anno ammonta a circa 400 milioni, l’insieme dei soldi non
spesi rispetto alle disponibilità del Fondo.
In sintesi:
1. La qualità dell’offerta formativa non viene compromessa dal tipo di intervento sul Fondo e la
retribuzione accessoria viene erosa molto limitatamente.
2. Si ottiene per il secondo anno il pagamento degli scatti con gli arretrati, opportunità
ottenuta per il primo anno con tanta difficoltà, nonostante molti dicessero che non
sarebbero stati pagati, dall’azione sindacale della Uil insieme a Cisl, Snals e Gilda.
3. Si evita il possibile uso di risorse dai risparmi per finalizzarle alla cosiddetta ‘produttività’,
4. Abbiamo ottenuto la cancellazione delle norme sull’orario
5. Le tante giuste ragioni delle proteste del personale della scuola, la stessa mobilitazione che
come Uil sosteniamo e rappresentiamo, dovranno trovare uno sbocco con il nuovo Governo
visto che con la legge di Stabilità si conclude, di fatto, l’azione del Governo Monti.
6. La proclamazione dello sciopero aveva in modo chiaro i due obiettivi:
il Governo si è reso responsabile del ritardo della convocazione a Palazzo Chigi ma abbiamo
constatato chiaramente che dopo il passo indietro sull’orario, realizzato grazie all’azione che
come Uil abbiamo fortemente voluto rivolta ai partiti politici della maggioranza, erano forti
le resistenze del Governo a consentire l’Atto di Indirizzo per il pagamento degli scatti in
quanto contrari al mantenimento degli automatismi per anzianità
Sicuramente la pressione forte della categoria e la proclamazione dello sciopero stesso hanno
indotto il Governo a fare marcia indietro e quindi ci hanno consentito di registrare un risultato
positivo che dovremo ovviamente verificare nel confronto in sede Aran.
Il mantenimento dello sciopero, comunque oneroso per i lavoratori, non solo non avrebbe favorito
una diversa e migliore soluzione dei problemi ma, al contrario, avrebbe probabilmente
compromesso il risultato ottenuto dell’Atto di indirizzo, con un danno, in tal modo, per i lavoratori
della scuola e per l’azione della Uil che si è impegnata con i lavoratori nelle assemblee a fare tutto il
possibile per il pagamento degli scatti di anzianità.
La Uil conferma quindi, anche in questo negoziato la caratteristica della propria azione concreta,
utile per le persone, così come avvenuto l’anno scorso per il pagamento degli scatti e grazie ad un
accordo contrattuale nelle immissioni in ruolo di oltre 62 mila persone.

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