Si tratta di accuse ancora tutte da verificare, ma che per ammissione dello stesso Ministero dell’Istruzione sarebbero così circostanziate da far temere allo stesso Miur che ci sia qualcosa di vero
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Il probabile scandalo prende il via da un documento inviato a Il Fatto Quotidiano, dove sembrerebbe che fondi per la ricerca siano stati devoluti a progetti che non avevano i requisiti necessari, in cambio di tangenti o altri favori. Si tratta di accuse ancora tutte da verificare, ma che per ammissione dello stesso ministero dell’Istruzione sono così circostanziate da far temere allo stesso Miur che ci sia qualcosa di vero. Nel dossier inviato a Il Fatto Quotidiano ci sono nomi e cognomi, pratiche e metodi di quello che sembra a tutti gli effetti un contrabbando di finanziamenti a progetti, con dirottamenti dei fondi europei destinati al meridione ma stornati al Nord del Paese. Se si accertasse la veridicità dei contenuti del documento accusatorio, ci troveremmo di fronte ancora una volta al debole sud che deve pagare dazio a dinamiche affaristiche, riconducibili a volti nuovi della politica provenienti dal settentrione. Ma emergerebbero anche parentele e amicizie tra consulenti e professionisti. Nell’elenco dei nomi, come scritto in un articolo dal titolo “Corvo al Miur: «Appalti pilotati»” pubblicato nel sito Lettera 43, ci sono quelli di alcuni tra i più stretti collaboratori dei ministri Maria Stella Gelmini e Francesco Profumo, di società di proprietà dei singoli politici, e tutto fa leggere sotto una nuova luce il giallo delle assegnazioni-lampo decise dal ministro Gelmini poco prima della caduta del governo Berlusconi (oggetto della puntata di Report del 18 novembre). Probabilmente ha ragione Giorgio Israel quando in un suo recente post affermava che inizia a scoperchiarsi quella pentola maleodorante da cui sono usciti i deliranti progetti di valutazione degli insegnanti, il concorso per dirigenti scolastici (e la connessa batteria di test), i tentativi di affossare il Tfa e poi le deliranti batterie di test per i Tfa, e da cui stanno per uscire le batterie di test per il concorso per insegnanti. |