Provincia di Trento – “Si tratta di un problema noto, che non stiamo affrontando a cuor leggero. Ci rendiamo conto che ci sono delle aspettative legittime che verrebbero disattese modificando le regole oggi vigenti, ma ci sono anche i timori che una riapertura delle graduatorie porti a ridurre gli spazi lavorativi, con ingressi dell’esterno“. Così l’assessore provinciale all’istruzione Marta Dalmaso ha commentato l’incontro avvenuto oggi con una delegazione degli insegnanti che protestavano al di fuori del Palazzo provinciale di piazza Dante.
La protesta nasce dal fatto che, secondo la proposta inserita per la legge Finanziaria, nella “riapertura” della graduatoria (quarta fascia) rimarrebbero scoperti coloro che si sono iscritti al corso di laurea in Scienze della Formazione – necessario per accedere alle graduatorie e ottenere il ruolo di insegnanti alle scuole primarie – dal 2010 in poi, ovvero dopo l’ultima riapertura delle graduatorie.
L’impegno che si è assunta l’assessore Marta Dalmaso, accompagnata dal dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza Marco Tomasi, è stato quello di non chiudere la partita, ma di risentire le delegazioni e le parti, dopo ulteriori verifiche sui numeri dei potenziali interessati all’ingresso nelle nostre graduatorie da fuori provincia.
“E’ condiviso da tutti che il meccanismo di reclutamento basato solo sulle graduatorie andava superato e migliorato, anche per la necessità di consentire l’ingresso nel mondo della scuola ad energie giovani e formate, che si sono laureate in questo periodo ormai troppo lungo senza concorso e dopo la chiusura dell’esperienza delle SSIS, che in Trentino ha avuto peraltro una qualità riconosciuta. Vorremmo infatti che nella nostra scuola ci fosse un mix generazionale, per questo, prima di ogni decisione, vorrei approfondire i dati di prospettiva”. (at)