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Verso la soppressione di 5 USR. Gli Uffici periferici si chiameranno Uffici Scolastici Territoriali

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ridenominazione della DG per gli studi, la statistica e i sistemi informativi in DG innovazione digitale e gestione fondi strutturali europei, che, oltre a comprendere le attuali competenze, aggiunge la gestione dei fondi strutturali europei ed  edilizia scolastica.
Le altre competenze delle due D.G. soppresse sono state ridistribuite, per materia, tra i dipartimenti.
A livello periferico, si evidenzia  la soppressione di ben 5 Uffici Scolastici Regionali (Friuli, Liguria, Umbria, Molise, Basilicata) e l’istituzione di alcuni Uffici Interregionali, mentre tutti gli Uffici periferici acquisiscono una nuova denominazione: Uffici Scolatici Territoriali.
Gli Uffici Scolastici Interregionali risultano i seguenti:
–   Veneto e Friuli;
–   Piemonte e Liguria;
–   Marche e Umbria;
–   Abruzzo e Molise;
–   Puglia e Basilicata.

Il numero complessivo degli Uffici regionali è di 8, mentre gli Uffici Interregionali, che avranno sede nel capoluogo della Regione con il più alto numero di popolazione scolastica, saranno 5.
Sono stati definiti i tagli dei dirigenti di  I e II  fascia che, a seguito della prevista compensazione operata dalla Funzione Pubblica, vengono così determinati:
Prima fascia:           27 posti  – (3 posti disponibili);
Seconda fascia:       413 posti  – (di cui 19 comma 5 – bis e 19 comma 6).
Se, oltre i dirigenti a t.i., si considerano:
145 posti del concorso a Dirigente Tecnico la cui Commissione sta finalmente ultimando la correzione delle prove scritte,
14 posti per scorrimento della graduatoria degli idonei al concorso del MIUR,
23 posti oggetto di autorizzazione a bandire nuovo concorso,
i posti “coperti” sarebbero 397, con una disponibilità di 16 posti.
Relativamente all’articolazione degli Uffici dirigenziali non generali sul territorio non è stata operata nessuna scelta, in quanto il quadro normativo di riferimento, al momento, non è chiaro, né definitivo e non si è voluto assumere decisioni né prevederne, prima di avere riferimenti operativi certi.
Per quanto riguarda il personale appartenente alle Aree, il MIUR ha operato  le seguenti  riduzioni, che non sono state ancora oggetto di conferma da parte della F.P.:
–   Area I               364 posti
–   Area II          3.329 posti
–   Area III                   2.637 posti
La  “scopertura”  complessiva sarebbe di 1.484 unità.

Ora,  i vertici del MIUR stanno definendo il testo del DPCM, che dovrà concludere l’iter di approvazione entro il 31/12/2012  e che prevede il parere della F.P., del Consiglio di Stato, (non previsto ma voluto) e la registrazione della Corte dei Conti.
Al termine della suddetta procedura decadranno tutti gli incarichi dirigenziali, sia di I che di II fascia, i quali dovranno essere riconferiti mediante nuovi contratti di conferma e/o nuovo incarico.
La dott.ssa Bono ha proposto la costituzione di un tavolo tecnico per poter “ragionare” sulla definizione dei DD.MM.,  che dovranno prevedere l’organizzazione degli Uffici territoriali, ipotesi che ha trovato l’unanime condivisione.
Nel corso della riunione, è stato consegnato un prospetto sintetico del nuovo assetto degli Uffici centrali e territoriali del MIUR ed una bozza di “nuovo” art. 8, inerente la riorganizzazione dei predetti Uffici.
A tal proposito ed in via preliminare, si osserva che il Ministro Profumo non ha inteso prendere in considerazione la possibilità, da noi caldeggiata, di sostituire i Dipartimenti con un Segretariato Generale, struttura, peraltro, di antica memoria amministrativa, presente nei Ministeri più importanti.
Tale soluzione, avrebbe consentito di eliminare gli attuali Dipartimenti, non solo con evidente rilevante risparmi di spesa, ma con sicuro giovamento per l’attività amministrativa, in quanto gli attuali  Dipartimenti costituiscono strutture non certo funzionali e snelle che spesso presentano rilevanti problematiche di coordinamento e raccordo tra loro stessi.
Si rileva, altresì, la previsione di un eccessivo numero di Uffici a livello centrale, nei quali la media di unità assegnate è di circa10, a fronte di realtà territoriali in cui un numero assai esiguo di dirigenti deve gestire regioni molto vaste e complesse.
Una più snella e coerente previsione al centro, avrebbe probabilmente potuto “salvare” alcune direzioni regionali, per le quali i tagli appaiono spesso eccessivi e comunque sperequati rispetto all’Amministrazione centrale.
Peraltro, la nuova denominazione di: “Uffici scolastici territoriali”, al di là della non felice dizione, potrebbe costituire non  un mero  cambiamento lessicale ma ipotizzare un futuro svuotamento di questi Uffici, a danno della loro insostituibile e necessaria specificità, e magari adombrare future dirette competenze e/o commistioni di personale con altri non meglio definiti uffici od organi di amministrazione diverse.
In altri termini, non si può non notare come nell’attuale testo il termine “regionale” è  normativamente soppresso, per cui, di fatto,  la circoscrizione a base regionale quasi scompare ed è  sostituita da quella, vaga e fluttuante, di  “territorio”, e in tal senso cessa di essere “circoscrizione”, in quanto non reca più un riferimento geografico fisso e  predeterminato.
Per quanto attiene allo schema del nuovo testo consegnato, si evidenzia, tra l’altro, che, con una frase forse non completa, al comma 3,  l’ultimo periodo così letteralmente recita: “Nei casi di Ufficio scolastico territoriale è interregionale, uno degli uffici dirigenziali di livello non generale è necessariamente nel capoluogo della Regione dove non ha sede l’ufficio scolastico territoriale”.
Ad oggi, comunque, non ci è stato trasmesso il testo integrale dello schema di D.P.C.M., né la formale convocazione del tavolo tecnico.
Vi terremo tempestivamente aggiornati circa l’evoluzione della questione, che riveste la massima importanza, in quanto coinvolge il futuro assetto dei nostri uffici territoriali e, di conseguenza, di tutto il personale.

 

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