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Concorso senza precedenti per numero di partecipanti e organizzazione

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Mastodontica l’organizzazione del concorso per approntare aule, computer, sorveglianti, commissari, logistica per un costo previsto di 1milione di euro. E con quali risultati? Li vedremo
Ora bisogna stabilire le date per svolgere i test preselettivi e poi attendere ancora il numero complessivo degli ammessi e quindi l’ultima fase delle prove concorsuali vere e proprie con la successiva assegnazione delle cattedre nel 2014.
In linea di massima, e secondo quanto è dato finora capire, le prove, visto il numero esorbitante di partecipanti, e sulla base degli avvisi del Miur, le prove si svolgeranno in più sessioni. Tre giornate dovrebbero essere dedicate alla bisogna con quattro sessioni al giorno. Ad ondate cioè i concorrenti si alterneranno nelle stesse aule degli istituiti scolastici individuati e in cinquanta minuti devono esaurire la loro prova. Un meccanismo complesso e delicato e che dovrà pure prevedere l’efficiente funzionamento delle macchine messe a disposizione visto che le prove sono effettuate per via telematica.
Si parla di venticinquemila postazioni informatiche distribuite in alcune centinaia di scuole ancora da individuare nei comuni capoluogo e nei principali centri delle varie regioni. E questo esercito dovrà essere pure seguito (controllato) da referenti d’aula, che accompagneranno le fasi operative dei test nei tre giorni di fuoco stabiliti e a cui si dovrebbero pure affiancare esperti informatici pronti ad intervenire alla bisogna.
In ogni caso a tenere le fila di tanta mastodontica organizzazione dovrebbe essere il Capo dipartimento del Miur con relativo coinvolgimento del Cineca di Bologna dove verrà concentrato lo sforzo relativo agli aspetti informatici della prove stessa, così come è avvenuto per le prove dei concorrenti al Tfa, e dove verranno valutate le prove visto appunto che saranno effettuate su computer.
Se le previsione ci daranno ragione, agli oltre 200mila precari storici inseriti nelle Gae si dovrebbero aggiungere altrettanti aspiranti professori in possesso solo della laurea, conseguita negli anni previsti dal bando, o che sono passati ad altri lavori o che comunque a vario titolo e ragione vogliono tentare la carta dell’insegnamento. 
In ogni caso i numeri sono significativi e forse pure inattesi da parte del ministero le cui stime non hanno mai superato il numero di 160mila partecipanti.
Sui possibili (per molti però sono certi)  contenziosi che si apriranno, si aprirà in contemporanea un’altra storia
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