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CONCORSO A CATTEDRA: GIÀ 160MILA DOMANDE

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Ad una settimana dalla chiusura degli accessi on line, viene confermato l’alto interesse per partecipare all’unica prova concorsuale che dà accesso diretto al ruolo. Sul n. 5 della versione on line de “La Tecnica della Scuola” sono pubblicati i commenti e tutte le ultime indicazioni fornite dal Miur per la corretta compilazione della domanda e per la presentazione degli allegati valutabili.
A poco più di una settimana dalla chiusura degli accessi on line per partecipare alconcorso a cattedra per 11.542 posti, sono circa 160mila i candidati che hanno avuto accesso al sistema e tra questi solo i due terzi, poco meno di 100mila, hanno già formalizzato la candidatura inoltrandola. I dati, pubblicati in esclusiva e commentati sul n. 5 della versione cartacea de “La Tecnica della Scuola”, confermano quindi l’enorme interesse per questa prova concorsuale che, dopo 13 anni, torna a dare accesso diretto al ruolo.
Nel giornale, acquistabile anche nella versione on line sono contenute una serie di preziose indicazioni del Miur sulla corretta compilazione. Oltre che sulla deroga temporale, fino al 21 novembre, concessa a coloro che ancora non avessero completato l’invio della sezione telematica, aggiunta solo da una settimana, riguardante i titoli che ogni partecipante è chiamato a presentare.
Sono stati inserite, inoltre, tutta una serie di informazioni molto utili che viale Trastevere ha fornito negli ultimi giorni (come il fatto che “la domanda on line può essere modificata, anche se già inoltrata, fino all’ultimo giorno utile ed in tal caso si annulla automaticamente l’invio precedente), che nel bando di concorso non era ben precisate o in certi casi del tutto assenti.
Tra gli articoli presenti sul quindicinale, infine, ve ne è uno dedicato a tutti coloro che intendono far parte delle commissioni d’esame. In attesa del parare del Cnpi, che arriverà entro la metà di novembre, le intenzioni del Miur sono le seguenti:
presidenti delle commissioni esaminatrici verranno prescelti tra le seguenti categorie: professori universitari, i docenti Afam, i dirigenti scolastici e i dirigenti tecnici che aspirano ad essere nominati Presidenti delle commissioni giudicatrici devono possedere un’anzianità nel rispettivo ruolo di almeno tre anni.
Per quanto riguarda i concorsi nella scuola dell’infanzia e primaria, gli aspiranti presidenti devono anche aver insegnato o insegnare nei corsi di Laurea in Scienze della formazione primaria (professori universitari); aver diretto per almeno un triennio o dirigere una istituzione scolastica presso la quale sono attivati percorsi di scuola dell’infanzia o primaria o provenire dai ruoli dei docenti della scuola dell’infanzia o primaria (dirigenti scolastici); appartenere allo specifico settore (dirigenti tecnici)
Per quel che concerne i componenti delle commissioni, il Miur ha proposto al Cnpi che debbano essere di ruolo ed aver prestato servizio, di ruolo o non di ruolo, per almeno cinque anni nella scuola dell’infanzia o primaria, ovvero nella scuola secondaria di I grado e II grado nella classe di concorso cui si riferisce il concorso; aver prestato gli ultimi tre anni di servizio effettivamente e continuativamente nella stessa istituzione scolastica, salvo i casi di trasferimento d’ufficio per soprannumerari età; essere stati immessi in ruolo da graduatoria di concorso per titoli ed esami ovvero, in caso di immissione attraverso la graduatoria di cui all’articolo 401 del Testo Unico, essere risultato idoneo allo specifico concorso ordinario, aver conseguito l’abilitazione all’insegnamento attraverso il corso di laurea in Scienze della formazione primaria, le scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario, i bienni accademici di secondo livello (Afam).
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