E sull’aumento a 24 delle ore di lezione che consentirebbero allo Stato un risparmio di oltre 700milioni di euro ha risposto: ”no, ne servono 183 di milioni di euro, è quella la necessità, non un euro in più”. E poi aggiunge: “l’orario di lavoro e la remunerazione sono per legge affidati alla contrattazione. Il che rende impossibile l’approvazione di una norma che viola questo principio e che dunque va semplicemente cancellata”.
E poi, nel corso di in una intervista, ha toccato tutti i punti nodali che da qualche tempo coinvolgono il mondo della scuola, senza tuttavia fare riferimento agli attrezzi di lavoro di cui dotò il Miur durante la sua gestione: pinza e cacciavite. “Il ministro Francesco Profumo deve tener perente che senza il coinvolgimento della scuola, che è comunità educante, si può solo distruggere e non costruire”, per cui, a proposito della legge di stabilità che prevede l’aumento a 24 ore dell’orario di cattedra, aggiunge: “L’orario di lavoro e la remunerazione sono per legge affidati alla contrattazione. Il che rende impossibile l’approvazione di una norma che viola questo principio e che dunque va semplicemente cancellata. Se l’attuale norma non cambia, noi non votiamo il provvedimento”, confermando così la posizione ufficiale del suo partito, il Pd. Critico anche nei confronti dei nuovi concorsi indetti da Profumo: “Io credo che sarebbe cosa saggia sospendere l’attuale concorso per non aumentare la conflittualità tra precari, vecchi e nuovi. Prima di avviare un nuovo reclutamento, è indispensabile capire il fenomeno e dare certezza ai docenti. Prima di avviare un nuovo reclutamento è indispensabile capire il fenomeno dei precari e dare certezza ai docenti”. Per Fioroni dunque occorre: ”Individuare le soluzioni per l’immissione in ruolo, in un periodo di cinque anni, dei precari delle graduatorie ad esaurimento che debbono rimanere ad esaurimento, senza nessun ingresso” e per farlo, “visto che il rapporto di lavoro è stato privatizzato, va applicato alla scuola lo stesso principio delle imprese private alle quali incentiviamo il lavoro a tempo indeterminato facendo costare di più quello a tempo determinato”. |