Mentre un rapporto pubblicato dalla Commissione europea, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti, rende noto che in 16 paesi europei, fra cui l’Italia, gli stipendi degli insegnanti sono stati ridotti o bloccati a causa della crisi economica e delle politiche di austerità dei governi, i sindacati della scuola italiani sono mobilitati per attenuare in parte quella situazione retributiva critica, cercando di strappare al ministro Profumo il sospirato ok per gli scatti di anzianità maturati l’anno scorso.
Come è noto, il sì agli scatti di anzianità del 2011 il ministro lo aveva, a parole, già dato più volte da Natale all’estate scorsa, ma l’atto di indirizzo necessario per aprire la trattativa all’Aran, promesso nel giugno scorso, non è mai arrivato. Da qui l’ultimatum dei sindacati prima di passare alla mobilitazione.
Poiché il ministro non è uno smemorato o un distratto, deve esserci una ragione forte per giustificare questo vuoto di azione. Quale, se non la mancanza di fondi?
I sindacati hanno affermato che da diverso tempo è stata fatta la certificazione delle economie. I soldi, dunque, ci sarebbero e non sarebbe in discussione la copertura finanziaria. È, quindi, lecito pensare che quei fondi abbiano preso un’altra direzione. Quale?
Non si possono che fare supposizioni. Per esempio, da diversi mesi il ministro è impegnato a perseguire l’obiettivo della scuola digitale. Una rivoluzione che richiede risorse economiche sia per elaborare i necessari progetti di ricerca sia per assegnare dotazioni alle scuole.
Il meccanismo della digitalizzazione sta muovendo risorse cospicue che, data la crisi, il Miur non ha completamente a disposizione e che lo costringono ad attingere a capitoli di spesa che avevano altra finalità (come è successo, ad esempio, ai 12 milioni tolti alle sezioni primavera).
Vuoi vedere che il digitale ha cannibalizzato gli scatti di anzianità?
tuttoscuola.com | martedì 9 ottobre 2012 |