Nella tabella di valutazione dei titoli per il concorso a cattedre sono previsti punti anche per articoli e pubblicazioni. Una commissione, cui si è affidata l’Anvur, ha stilato una lista delle testate “accreditate”: molte le sorprese, rilevate in un articolo pubblicato su “la Repubblica.it”.
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Nella tabella di valutazione dei titoli per il concorso a cattedre sono previsti punti anche per articoli e pubblicazioni e la relativa nota alle tabelle precisa che “sono ammessi a valutazione gli articoli pubblicati su riviste scientifiche con riferimento alla classificazione Anvur, nonché riviste professionali”.
Ma quali sono le riviste “accreditate” dall’Anvur (Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca)? Tra i primi a chiederselo Corrado Zunino che su “la Repubblica .it” ha pubblicato un interessante articolo, per certi versi preoccupante ed esilarante insieme.
L’Anvur si è affidata a una commissione esterna, composta da 28 membri (ma sono un centinaio gli esperti coinvolti) per sottrarre le valutazioni alle singole commissioni d’esame e per risolvere il problema delle sostanziali “autocertificazioni” dei ricercatori e dei professori universitari che inserivano nell’archivio del “Cineca” la propria documentazione di produzioni sceintifiche.
Lo scorso 20 settembre l’Anvur ha reso note le 16mila riviste selezionate nell’archivio “Cineca” (“alcune replicate in diverse aree tematiche”, precisa nel suo articolo Corrado Zunino, che aggiunge: “i risultati, subito sottolineati dalla controinformazione online (Roars), sono apparsi esilaranti”).
Parlando di riviste scientifiche si pensa a prestigiose testare in cui, ad esempio, scrivono anche premi Nobel per far conoscere le proprie ricerche ad addetti ai lavori, docenti e studenti. “Aprendo il gigantesco file prodotto dal nostro Anvur, invece, si scopre che fra quelle riviste c’è Yacht Capital (…) inserita nell’area 8, Ingegneria civile e architettura, come d’altronde la rivista consanguinea Barche”, evidenzia il giornalista de “la Repubblica”. E poi Suinicoltura, “punto di riferimento imprescindibile per gli allevatori di suini, per i tecnici e per le imprese impegnate nell’indotto della filiera suinicola nazionale”. Inoltre, nella lista tante riviste confessionali e alcuni quotidiani. “E’ considerata scienza, la rivista dei presidi, Autonomia e dirigenza, così il trimestrale del municipio di Livorno, Comune notizie. Nell’area filosofica è stata inserita Ingegneria sismica mentre riconosciute riviste di filosofia sono state considerate scientifiche in tutti i campi universitari fuorché in quello filosofico”, sottolinea Zunino.
E c’è persino un settimanale che ha cessato di esistere, “Diario”, e tante riviste politiche (anche in questo caso alcuni periodici presi in considerazione dall’Anvur sono stati chiusi).
Corrado Zunino scrive nel suo articolo che “professori e ricercatori, indignati dal florilegio ministeriale” attaccano chi ha accreditato certe riviste.
E dopo le preoccupazioni, anche indignate, del ministro Profumo, pare ci sia già stato un cambio di rotta, ma davvero minimo: Stefano Fantoni, il presidente dell’Anvur, un fisico, appare però in difficoltà: “Gli errori materiali in realtà sono pochi (si legge nell’articolo citato, n. d. R.). Abbiamo tolto dalla lista i quotidiani, per il resto le riviste indicate resteranno tutte, le hanno volute mettere i nostri esperti”. “Yacht capital?”, si chiede perplesso Corrado Zunino. “Per gli architetti che si occupano di barche – segnala Fantoni – è un riferimento. Su alcuni titoli anch’io sono perplesso, ma la nostra commissione è fatta di personalità insigni”.
Va ricordato che le riviste scientifiche non solo danno l’opportunità di ottenere punti a chi vi pubblica articoli, con riferimento ad un concorso a cattedre, ma sono anche utili a “inclinare” i finanziamenti verso i diversi atenei! Un’ampia guida e tutte le informazioni per parteciapre al concorso sul n. 3 della Tecnica della Scuola acquistabile on line |