Si deve premettere che le OO.SS. non sono state messe in condizione di poter realizzare un confronto sereno e proficuo sull’ipotesi avanzata dal Ministro e che, per commentarla, devono fare riferimento alla documentazione inviata al CNPI per il prescritto parere, che solo in data odierna, si è completata con l’invio dei programmi, sui quali ci riserviamo un approfondimento.
La non condivisione, da parte dello SNALS-CONFSAL, delle scelte operate dal Ministro su questo tema si basa su una serie di valutazioni sia giuridiche, sia di opportunità legate alla scelta di affrontare il tema del reclutamento in tempi diversi e con “strani” input di velocizzazione solo sul tema del concorso ordinario. Il Ministro dovrebbe spiegare perché analoga sollecitudine non è stata adottata nei confronti del settore università del suo ministero in relazione sia all’attivazione di tutti i percorsi TFA ordinari sia ad un rapido espletamento delle procedure per l’emanazione del TFA semplificato che ha come destinatari docenti con almeno tre anni di servizio.
La tempistica ipotizzata dal Ministro, inoltre, non è né adeguata ai necessari tempi per la definizione dei vari passaggi procedurali né tale da consentire un giusto spazio per un confronto che permetta di verificare anche la legittimità delle innovazioni introdotte e scegliere le soluzioni migliori tra le diverse opzioni possibili.
Le maggiori perplessità riguardano:
- l’inopportunità di attivare un bando sulle vecchie classi di concorso mentre è ancora allo studio la loro revisione e mentre è in atto l’avvio della procedura per la definizione di un nuovo regolamento per i concorsi nella scuola;
- la proclamata volontà di inserire “giovani” nel mondo della scuola è, in realtà, solo un effetto annuncio in quanto non si deve confondere l’età media del personale in servizio, innalzata anche dai recenti contestati provvedimenti sul piano previdenziale, e l’età media del personale precario abilitato incluso nelle graduatorie ad esaurimento che è ampiamente inferiore ai 40 anni. Infatti, a questo concorso, ad esempio, nella secondaria possono partecipare anche i laureati entro il 2001 che, al momento della domanda, avranno almeno 35 anni. Chi ha meno di tale età non potrà nemmeno partecipare anche se ha più anni di servizio e potrebbe teoricamente frequentare un TFA riservato. Tra l’altro, l’affrettata indizione del concorso, che ha validità triennale, rimanda al triennio 2015/16-2016/17 e 2017/18 il possibile primo concorso con le nuove classi di concorso che sono , in molti casi, necessarie per insegnamenti nati con le recenti modifiche ordina mentali. A tale concorso potrà partecipare anche chi ha conseguito l’abilitazione col TFA ordinario e semplificato, ammesso che l’amministrazione riesca a realizzarli; dubbio che comincia a serpeggiare, visto l’inaccettabile dilatarsi dei tempi sia dell’uno che dell’altro.
Per lo SNALS-CONFSAL, qualora il concorso dovesse essere bandito:
- deve essere esplicitamente garantita la gratuità delle procedure, preselezione compresa;
- deve essere esplicitamente garantito che il contingente dei posti messi a concorso è bloccato e non inciderà per nessun motivo sulla disponibilità per le nomine in ruolo degli aspiranti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento;
- devono essere esplicitate le regole in base alle quali il MIUR attua, nel rispetto delle direttive comunitarie, il riconoscimento delle abilitazioni straniere. Su tale argomento l’Amministrazione ha sempre eluso chiarimenti in sedi ufficiali e, tanto meno, risultano attivate le procedure di un “regolamento” preannunciato dai rappresentanti del MIUR durante gli incontri relativi al TFA;
- deve essere resa pubblica la ripartizione delle disponibilità per tipologie e per territorio; va previsto quale sia il numero minimo di posti per l’attivazione del bando regionale/interregionale e, nel caso interregionale, il limite massimo di regioni coinvolte;
- in relazione alla ipotizzata prova preselettiva, non si conosce:
ü se sia previsto un rapporto tra candidati che la superano e posti, oppure, come ritiene corretto lo SNALS-CONFSAL, che siano ammessi alla fase successiva coloro che rispondano esattamente ad almeno 35 domande. Al riguardo non è accettabile la penalizzazione per errata risposta, che non era prevista neppure nel recente concorso a dirigente scolastico;
ü se si effettuerà con supporto informatico e, in caso affermativo, come sia garantito il candidato;
ü se “la batteria” dei quesiti sarà nota con congruo anticipo rispetto alla prova, come avvenuto per i dirigenti scolastici. Una risposta positiva su questo aspetto è ritenuta dal sindacato assolutamente irrinunciabile. Infatti, solo se è così, può essere accettabile distribuire i candidati su più turni ruotando le domande all’interno della rosa complessiva conosciuta.
Va, inoltre, approfondito l’aspetto relativo alla legittimità dell’inserimento delle competenze informatiche e delle lingue comunitarie. Infatti, mentre vi è una norma che giustifica la preselezione, non è chiaro in base a quale riferimento sia legittimo l’ ampliamento dello spettro delle prove senza il nuovo regolamento;
- in relazione alla prova scritta va chiarito se sia compatibile con la normativa vigente effettuarla in forma semistrutturata. Inoltre, mancando il testo completo, non si comprende il riferimento tra i diversi articoli di riferimento;
- in relazione alla prova orale vanno chiariti i riferimenti ai diversi articoli e, anche in questo caso, quale sia il supporto normativo delle novità introdotte;
- in relazione alla TABELLA “A” che prevede i punteggi da riconoscere:
Ø manca una relazione che illustri e motivi la nuova tabella di cui, comunque,non si condivide l’impianto nuovo su cui, peraltro, sussistono forti dubbi anche sul piano della legittimità;
Ø la proposta non pare rispondere alla valutazione di requisiti legati alla professionalità docente per cui si concorre. Basta considerare, ad esempio,l’ eliminazione del punteggio per il titolo di studio di accesso all’insegnamento;
Ø la tabella, inoltre, sembra nata per favorire le università e, per alcuni aspetti, le istituzioni AFAM con un inaccettabile incremento del peso dei punteggi derivanti da varie tipologie di corsi e master che per i giovani sono un costo, in molti casi discriminante a seconda delle possibilità economiche. Non è condivisibile l’introduzione di un’area delle alte professionalità, di cui è difficile vedere la ricaduta nell’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado, con riconoscimento, tra l’altro, di servizi presso gli atenei o le istituzioni AFAM quando questi non vengono considerati se prestati nella scuola per gli insegnamenti per cui il candidato concorre.
Alla luce di quanto sopra lo SNALS-CONFSAL impegnerà la propria delegazione in seno al CNPI ad operare per cercare di ottenere il rinvio del concorso ad un momento in cui sia possibile affrontare complessivamente il tema del reclutamento e della stabilizzazione degli organici oppure per avviare le procedure concorsuali solo in quelle situazioni territoriali in cui siano esaurite le graduatorie ad esaurimento o, in subordine, ad ottenere tutti i chiarimenti e i correttivi necessari affinché si realizzino le modifiche richieste.